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Basket Scandone, Sacripanti: “Concentrazione ed intensità per affrontare le difficoltà di Caserta”

Guardando il calendario di Avellino e Cremona basta poco a capire quanto sia importante per la Sidias Avellino il prossimo impegno contro la Pasta Reggia Caserta, match cruciale per la conquista del terzo posto dei lupi, ma allo stesso tempo gara delicatissima per i “cugini” bianconeri per la lotta salvezza.

E’ coach Stefano Sacripanti a presentare la prossima sfida dei lupi del basket: “Sarà una partita molto difficile per diversi motivi. Caserta si gioca la permanenza in serie A, il campo è rovente ed il pubblico è pronto a sostenere i suoi beniamini. Non ci accoppiamo benissimo con il roster casertano, abbastanza atipico. E’ una squadra brava ad allargare il campo e a prendersi vantaggio con il palleggio. I giocatori sul piano individuale sono fortissimi e non mollano mai, basta vedere la partita vinta qui in casa nel turno d’andata o la vittoria sfiorata a Milano. Bisogna restare per tutti i 40 minuti sugli obiettivi tecnico tattici da realizzare”

Sacripanti individua quale potrebbe essere il pericolo fondamentale per i suoi uomini: “Downs è grande talento, con palla in mano è molto bravo ed efficaceanche nel giocare spalle a canestro. Il loro sistema di gioco basato su pick and roll in moviemnto rispecchia il talento e le capacità tutti i giocatori del roster.”

Sulle condizioni della squadra e l’arrivo del nuovo giocatore così il coach bianoverde: “La squadra sta bene e stiamo continuando a fare un tipo di preparazione che ci poterà ad essere più freschi e leggeri quando dovremo giocare i play off. A giorni dovrebbe arrivare il rookie americano in prova che sarà fondamentale nel dosare gli atleti durante l’allenamento, aumentare d’intensità e far riposare qualcuno”

Ai complimenti di tutto il basket italiano, Sacripanti risponde ricordando le origini di questa squadra: “Abbiamo costruito un team con una certa chimica, ogni giocatori avrebbe dovuto tirare fuori tutto il suo talento e tutti sono stati bravi nel costruire un’ideologia di gioco offensivo dove il passaggio è preferito al tiro e dove i movimenti senza palla sono più importanti delle scorribande. Abbiamo raggiunto con il lavoro una grande armonia di gioco questo è dovuto anche grazie alla grande conoscenza della pallacanestro di atleti come Green e Leunen che molti davano per finiti ad inizio stagione”

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