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Basket – L’Air chiude il 2007 con il botto. Pesaro battuta 90 a 63

Ancora una vittoria per la Scandone, questa volta tra le mura amiche di un “Del Mauro” gremito all’inverosimile per onorare l’ultima partita dell’anno solare e festeggiare la storica qualificazione in Coppa Italia. Non ci poteva essere spumante migliore per concludere la grande abbuffata dell’Air del girone d’andata: 22 punti (solo 2 in meno rispetto a quelli conquistati nell’intera stagione scorsa) accesso in Coppa e quinto posto generale. Benchè i lupi non avranno la testa di serie ( a causa delle vittorie di Roma e Montegranaro contro Virtus Bologna e Snaidero Udine) i biancoverdi rappresenteranno una bella gatta da pelare per qualsiasi squadra impegnata nel massimo torneo nazionale, specialmente se il gioco di Radulovic e compagni si attesterà sui livelli delle ultime tre uscite. Nelle ultime gare, infatti, oltre al perimetro la Scandone è riuscita a servire al meglio Eric Williams, trasformando il pivottone proveniente da Wake Forest in un’arma potenzialmente letale per qualsiasi difesa. Per lui anche questa sera doppia doppia con 16 punti e 10 rimbalzi. Quello che impressiona di ‘Big Dog’ è però il costante miglioramento, sia nei movimenti di post che negli aiuti difensivi, per non parlare dei liberi (questa sera un 4 su 4 che il centro ha voluto dedicare a Tonino Zorzi, che dalla preseason sta lavorando intensamente con lui). Continuando così e visto il suo potenziale enorme, è lecito ‘sognare’ un Williams da 20 e 10 a partita in tempi non necessariamente troppo lunghi. Il vero valore aggiunto dell’Air però non è di origine Usa ma italiana, precisamente Rimini: il suo nome è Alex Righetti. Tutte le sue partite stanno seguendo lo stesso, identico, perfetto copione: difesa asfissiante e mortifera precisione in uscita dai blocchi. Anche Myers (12 per lui, ma con 2 triple forzatissime messe di puro talento) ha dovuto faticare molto più del previsto contro l’esterno irpino, vero Mvp del match insieme al solito Marques Green. Merito a coach Boniciolli che ha avuto il coraggio di affidare un ruolo delicato all’interno di una squadra nuova e giovane ad un veterano che veniva da stagioni difficilissime in quel di Roma, oscurato dalle stelle, o presunte tali, che transitavano per la capitale. Per lui stasera 18 punti, 8 rimbalzi e 2 assistenze. Ma forse la notizia più positiva dell’intera serata arriva dalla panchina: in passato Boniciolli aveva sperato tanto in un maggiore apporto dai gregari e ora finalmente i cambi dei titolari stanno dimostrando qualità e quantità, giocando anche parecchi dei minuti cruciali del match. Nel secondo quarto, infatti, l’Air è riuscita a mantenere parziali importanti (40 a 22 dopo 15 minuti, 48 a 24 dopo 18 minuti per poi chiudere il primo tempo 52 a 29) con in campo i vari Bryan, Cavaliero, Ortiz, Burlacu. Proprio da quest’ultimo arriva il meglio: tanti rimbalzi (9), buona difesa (3 recuperi) e molte letture interessanti (4 assistenze). La partita, purtroppo per gli ospiti, ha avuto un solo padrone per tutti e quaranta minuti. La Scandone, infatti, riesce subito a mettere in atto i propri piani, costruendo un importante parziale in avvio grazie ad uno strabiliante Green (11 punti nel solo primo quarto per poi chiudere con 18 punti e 6 assist) e amministrandolo fino alla fine. Le triple del folletto biancoverde rispondono colpo su colpo ai tentativi di Clark e danno subito un buon margine ai padroni di casa, che chiuderanno la prima frazione in vantaggio 27 a 14 dopo un avvio in cui si era andati punto a punto (9 a 9 a 5 dall’inizio). A fare la differenza una maggiore velocità dei biancoverdi sia nella circolazione della palla che nei cambi difensivi. Pesaro non è quasi mai riuscita a giocare le sue prime opzioni offensive, accontentandosi di tiri da tre fuori ritmo e con l’avversario addosso: questo ha portato cestisti come Slay (che poi verso la fine si renderà protagonista di qualche screzio con Cavaliero e Righetti) e Fultz a tirare con percentuali oscene (rispettivamente 1/8 e 1/6). Solo il solito Myers (12 punti), seppur sottotono rispetto alla gara contro Roma, e Clark (13) hanno provato a smuovere le acque, ma la partita era già bella che andata dal primo quarto. Una vittoria importante, perché permette di chiudere l’anno con il morale a mille e di affacciarsi ai difficili impegni del girone di ritorno (tre trasferte intervallate dalla gara interna contro Siena per poi lanciarsi nell’avventura delle Final Eight) con maggiore sicurezza. L’Air ha inoltre dimostrato di poter vincere le partite con trenta punti di scarto anche quando le percentuali da 3 non sono strabordanti (38% questa sera rispetto al ben più incisivo 55% contro Milano) e di poter far affidamento sulla panchina anche nei momenti chiave dell’incontro. In serate come questa, dove Smith e Radulovic hanno giocato poco (polveri bagnate per il primo e molto probabilmente un bel po’ di riposo precauzionale per il secondo). Ora due giorni di riposo per Boniciolli e compagni: al ritorno dalle meritate feste ci sarà un girone di ritorno in cui l’Air avrà gli occhi di tutti puntati addosso e non sarà più considerata come una sorpresa, ma come la squadra che gioca insieme a Siena la pallacanestro migliore del torneo. (Giuseppe Matarazzo)
Tabellini
Air Avellino: Green 18, Radulovic 4, Smith 13, Ortiz 9, Righetti 18, Cavaliero 3, Lisicky, Paolisso 2, Cerullo, Bryan 4, Williams 16, Burlacu 3. All: Boniciolli
Scavolini Pesaro: Zukauskas 2, Laudoni, Fultz 9, Myers 12, Hicks, Clark 13, Gay, Podestà 4, Brokenbrough 10, Pesoli, Slay 10, Pasco 2. All: Sacripanti
Mvp:Alex Righetti. “Che Righetti sia al momento la miglior guardia italiana non ci sono dubbi, e sono contento di aver restituito alla pallacanestro un giocatore del suo calibro”. Parole di Matteo Boniciolli, che non possono che essere firmate e sottoscritte. Arrivato in Irpinia con un contrattone da nababbo e molti dubbi su di lui, il 32enne ex Roma ha zittito tutti a suon di prestazioni da superstar americana. A differenza di molti suoi colleghi d’oltreoceano, il buon Rigo ha nella difesa una delle sue armi migliori. Uscendo dai blocchi, poi, rimane una sentenza già scritta. Bravo a lui che è riuscito a non demoralizzarsi dopo anni bui a Roma e bravo a Boniciolli che ha puntato forte sul medagliato olimpico.

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