Irpinianews.it

Basket, Frates il perfezionista. Le triple di Green? Nessuna colpa agli arbitri

La Sidigas Avellino ritorna al successo in casa battendo nel posticipo dell’ultimo turno di Lega A la Giorgio Tesi Group Pistoia 73-69.

Un successo – quello contro la squadra di Moretti – che tiene ancora in vita le speranze per il raggiungimento di un piazzamento utile nei playoff e che, come ricordato da coach Fabrizio Frates nel post gara, che fa il paio con l’ultima vittoria interna contro Bologna.

Era da ottobre dello scorso anno, infatti, che la ‘beneamata’ biancoverde non vinceva due confronti consecutivi in casa (l’ultimo, quello del back-to-back contro Pesaro e contro Milano).

FRATES IL PERFEZIONISTA – Incontentabile e perfezionista questo Frates, a volte anche non simpatico ma di certo il tecnico milanese è uno che sa cosa vuole. E questa volontà è riuscita a trasmetterla anche ai suoi. Con una squadra completamente demotivata, il tecnico lombardo è riuscito ad ‘educare’ un organico che fino a un mese fa era restio a sacrificarsi in difesa.

Il discorso vale per Justin Harper, ‘malmenato’ da Valerio Amoroso per larghi tratti del match salvo poi ‘redimersi’ in difesa nell’ultimo minuto su Landon Milbourne.

Contro Pistoia, Frates non ne ha sbagliata una. Pure la scelta di panchinare Adam Hanga da metà terzo quarto fino a fine gara – decisione criticata a caldo da chi vi scrive – ha la sua ratio specifica. Per Frates, Gaines era “… più affidabile sotto il profilo difensivo”.

Ma come, il tanto bistrattato Gaines più difensivamente performante di Hanga? I fatti danno ragione al coach di Avellino ed ecco perché.

Hanga si è rivelato essere sinora il difensore più strenuo del gruppo biancoverde. E’ altrettanto vero però che lo stesso magiaro in fase di non possesso è sempre teso all’anticipo sul passaggio (non a caso è secondo per recuperi in Lega), elemento questo che però spesso e volentieri mette la difesa di Avellino in una condizione di inferiorità numerica.

Ecco perché Frates ha voluto tenere sul parquet Sundiata Gaines che, tra l’altro, rispetto ad Hanga offre una più vasta scelta di opzioni d’attacco (tiro da fuori rispetto al semplice penetra e scarica, ndr), senza contare i risultati positivi che alla lunga porta giocare col doppio play (in pieno ossequio allo small ball play).

QUESTIONE DI INSTANT REPLAY – Ma il post gara di Avellino-Pistoia è stato segnato senza dubbio dalle dichiarazioni di coach Paolo Moretti sulle ormai famose due triple di Marques Green.

Senza fare troppi giri di parole (basta guardare le immagini e i replay del match) la bomba del secondo quarto e quella di metà quarto quarto sembrerebbero essere state ‘sganciate’ dalle mani del folletto biancoverde fuori tempo massimo.

L’universo dell’instant replay in Serie A appare, come ovvio, ancora assai controverso.

In linea generale – secondo quanto si legge nel Regolamento Tecnico della Fiba – l’instant replay è previsto come opzione ovvero come scelta discrezionale da parte del primo arbitro negli ultimi 2’ del quarto periodo o del supplementare, “… se un tiro per un canestro realizzato sia stato rilasciato prima che il segnale dell’apparecchio 24 secondi abbia suonato per il termine del periodo; se un tiro per un canestro sia stato rilasciato prima che sia stato fischiato un fallo; per identificare il giocatore che ha causato il fuori campo”.

Più in generale, per gli altri momenti della gara, non sarebbe prevista la revisione del tiro allo scadere dei 24” (se non per malfunzionamento del cronometro dei 24 o alla fine di ogni periodo o supplemenatare, ndr).

Dunque, se errore c’è stato, questo non sarebbe imputabile neanche agli arbitri che si sarebbero limitati ad applicare il regolamento.

Exit mobile version