Basket Avellino, l’analisi della Sidigas: i numeri impietosi dell’avvio negativo dei biancoverdi

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A Pistoia contro la sorprendente capolista (dopo quattro turni di campionato) allenata da Enzino Esposito, la Sidigas Avellino di coach Pino Sacripanti ha rimediato la sua terza sconfitta consecutiva in questo avvio di stagione.

Un record negativo, 1-3, quello dei biancoverdi il cui precedente risale alla tormentata stagione 2012/2013, quella della sfortunata gestione Valli, Tucci e Pancotto in cui Avellino chiuse il girone di andata con sole 4 vittorie.

Nonostante l’ottimo inizio del primo quarto al PalaCarrara, anche nell’ultimo turno capitan Blums e compagni hanno dimostrato di avere poca cattiveria (sportiva) in campo, quella peraltro richiesta a gran voce dal tecnico canturino della Sidigas nel pre gara di Pistoia.

Quella vista in terra di Toscana è apparsa ai più una squadra a cui manca (tanto) il gioco interno e la fisicità, una squadra che concede ancora tanto e troppo in difesa, specie a rimbalzo.

Anche in questo caso i numeri sono impietosi.

Contro Pistoia il confronto a rimbalzi ha visto la squadra di Esposito primeggiare 41-32 (12-10 per la Gtg nella speciale classifica dei rimbalzi in attacco); era accaduto già nell’unica vittoria della stagione, quella dell’esordio contro Pesaro (36-35 il computo dei rimbalzi totali per la Vuelle, 16-11 quelli offensivi), nella seconda giornata a Reggio Emilia (42-33 per la Grissin Bon, 14-10 quelli offensivi) e contro Milano (44-29 per l’Olimpia).

Janis Blums
Janis Blums

Ancora. L’opzione preferita in attacco della Sidigas Avellino resta comunque il tiro da tre.

Una azione su due in attacco si conclude per i biancoverdi con un tentativo di tripla. E’ stato così a Pistoia (30 tentativi da tre sui 62 totali dal campo), contro Pesaro (27 sui 58 tentativi dal campo), a Reggio Emilia (30 sui 59 totali) e contro Milano (28 sui 65 totali).

Va senza dire che appena la percentuale dall’arco diminuisce (in pratica solo contro Pesaro si è registrata una discreta precisione dall’arco), Avellino diventa facile preda del contropiede avversario.

Con questo tipo di gioco offensivo, sempre molto teso alla ricerca del tiro da tre, all’Avellino di quest’anno avrebbe fatto comodo eccome un cannibale del pitturato come l’ex Anosike, uno che – per dirla in breve – riusciva a tirare giù anche 20 carambole a partita.

Stando a questo ragionamento, paradossalmente, più che Leunen – autore comunque di una pregevole prestazione ieri contro Pistoia ma nel mirino delle critiche per il rendimento di inizio stagione – uno degli imputati per lo sfortunato inizio dei biancoverdi potrebbe essere proprio quel Cervi che i numeri e l’oggettività dei fatti però premiano come il migliore dei suoi nelle prime 4 gare.

Il futuro (prossimo) della beneamata biancoverde dice che Avellino giocherà due gare di fila in casa, contro Trento e contro i vincitori del Triplete e campioni d’Italia della Dinamo Sassari.

Due partite per nulla facili ma, che con il supporto del pubblico amico (si spera di rivedere un PalaDelMauro colmo in ogni ordine di posto), Avellino potrà portare a casa, confidando anche nei correttivi che in settimana coach Sacripanti saprà apportare alla sua squadra, ancora molto lontana dal suo pensiero.

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