I meteorologi avevano previsto l’arrivo del maltempo, ma che a Udine grandinasse non era previsto. Pioggia di triple nel canestro della Scandone, che domenica sera al Pala Carnera è stato colpito a ripetizione da Penberthy, Anotunutti, Gigena, Di Giuliomaria, Valters, Allen, Jaacks e Williams. Tutti e otto gli atleti della Snaidero che sono scesi sul parquet hanno messo a segno almeno una tripla a testa, totalizzando alla fine 16/26 di squadra, pari al 61%. Un performance che rimarrà negli annali della Lega Basket e negli occhi dei tifosi friulani. Boniciolli ad un certo punto della gara ha pensato di ritrovarsi davanti i Phoenix Suns, per la velocità a la facilità di gioco degli arancioni. Ma Gigena non era Shawn Marion nè Di Giuliamaria si era trasformato in Amare Stoudemire. Accanto agli indiscutibili meriti della squadra friulana, ci sono anche i demeriti di Avellino, perché al di là delle percentuali della compagine di Pancotto, sono davvero troppi i 105 punti subiti. La Scandone ha scritto a referto 84 punti senza però portare a casa la vittoria, mandando 5 uomini in doppia cifra, segno della buona circolazione di palla. Buona la prestazione del greco Dorkofikis, autore di 14 punti, pronto per il ritorno al PalaBigi, per dare battaglia ai suoi ex compagni. Quando si va fuori casa non si può essere altalenanti, in particolare contro squadre come Udine che in casa difficilmente perdono. In questa stagione Avellino solo poche volte si è fatta valere in trasferta. Eccetto qualche rara eccezione, le sconfitte di Napoli, Scafati e la vittoria di Capo d’Orlando, i lupi lontano dal Del Mauro non sono mai riusciti a mostrare i denti, subendo sempre il ritmo avversario, uscendo con le ossa rotta. Fuori casa contro Varese, Treviso, Climamio Bologna, Biella, Udine il distacco medio è stato di 21.6 punti. Partite che a metà gara sembravano già finite. Ci sono state poi le gare con Livorno e Montegranaro, nelle quali Avellino è partita male e poi ha cercato di recuperare nel finale, senza completare l’opera. Mancanza di concentrazione o incapacità di reagire alle difficoltà? Forse entrambe le cose, ma è strano che una squadra come quella irpina, nella quale militano giocatori di esperienza come Petrov, Radulovic e Strong e c’è un allenatore esperto come Boniciolli, assuma questi atteggiamenti. Sta di fatto che il gruppo biancoverde sarà costretto a dare presto una risposta ai propri tifosi e allo staff dirigenziale. Contro Reggio Emilia ci si gioca gran parte di questa stagione. Una partenza ad handicap anche in Emilia metterebbe subito in difficoltà la truppa di Boniciolli. Una sfida che si presenta difficile per entrambe le contendenti. Reggio Emilia domenica ha perso nel finale a Varese (con un Flores ancora poco convincente che ha sbagliato i tiri della possibile vittoria) ma ha dimostrato di essere in palla. Sabato la pressione la sentiranno entrambe le squadre, vincerà chi manterrà la concentrazione e chi non si farà prendere dalla frenesia. La patata comincia a scottare, ma quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare. Giganti del parquet, ora tocca a voi.(di Giovanni La Rosa)