Dalle autostrade dell’entroterra irpino e sannita a quelle del Veneto, la paura è la stessa: che le barriere siano deteriorate e non a norma, come quella del viadotto di Acqualonga da cui precipitò nel 2013 un bus di ritorno da una gita religiosa, dopo aver sfondato appunto le barriere bordo-ponte e lasciandosi alle spalle 40 morti.
L’inchiesta-bis della Procura della Repubblica di Avellino, diretta dal Procuratore Rosario Cantelmo, dopo il sequestro alle barriere di ben 12 viadotti dell’A16, è arrivata fino a Belluno, più esattamente alle barriere dei viadotti dell’A27 Ponte nelle Alpi e Rio Salere.
Il tutto è scaturito a seguito di numerosi interrogatori effettuati dagli inquirenti in Procura, oltre che dallo studio di atti documentali. Anche la Procura di Belluno, nella persona del Procuratore Paolo Luca, ha voluto vederci chiaro per conoscere la situazione delle principali infrastrutture viarie nel suo territorio di competenza. Aperto un fascicolo d’indagine conoscitivo, senza quindi indagati per il momento, sulla sicurezza delle due barriere che ricadono nel territorio provinciale finiti nell’inchiesta avviata da Avellino.
Presumibilmente le due Procure si sarebbero messe in contatto per capire come procedere nella medesima indagine, partita dall’Irpinia e arrivata fino in Veneto.