Bari, crac alla Divina Provvidenza: ai domiciliari anche una suora irpina

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Sarebbe finita ai domiciliari anche una suora originaria di Montefredane, in provincia di Avellino, tra i soggetti finiti nella rete delle Fiamme Gialle di Bari per il crac delle case di cura Divina Provvidenza, a Bisceglie, con sedi anche a Potenza e Foggia.

Stamane la Guardia di Finanza, nell’ambito dell’inchiesta Oro Pro Nobisha eseguito dieci arresti, tre in carcere e sette ai domiciliari, nei confronti di persone accusate a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta e altri reati.

Tra i destinatari del provvedimento di arresto (ai domiciliari) c’è il senatore Antonio Azzollini (del Nuovo Centrodestra), presidente della commissione Bilancio di Palazzo Madama: la richiesta è già stata notificata in parlamento.

Ai domiciliari anche due suore che gestivano l’Ente ecclesiastico tra cui la suora irpina che dovrà rispondere a vario titolo di associazione per delinquere e bancarotta fraudolenta.

Le ordinanze di custodia cautelare sono state emesse dal Gip Rossella Volpe su richiesta del procuratore aggiunto di Trani, Francesco Giannella, e del Sostituto procuratore Silvia Curione nell’ambito dell’inchiesta partita nel 2012.

Stamane ne ha parlato diffusamente il Procuratore della Repubblica presso la Procura di Trani, Carlo Maria Capristo, nel corso di una conferenza stampa.

Stando a quanto si legge negli atti ufficiali della Congregazione – ha rilevato la Procura di Trani – il servizio pastorale delle Ancelle della Divina Provvidenza consisterebbe nel prendersi cura delle persone colpite nelle facoltà intellettive e fisiche, privilegiando le aree di particolare necessità e di abbandono. Le indagini hanno chiarito invece, secondo la Procura, che “i nobili principi ispiratori della venerabile missione avviata dal padre fondatore ormai non sono altro che un lontano ricordo”.

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