«Unire i propri destini, in un gesto suicida e disperato come quello di un’alleanza che trovi come unico collante l’azione distruttiva nei miei confronti: ecco svelata la strategia dei mediocri. La vicenda per certi versi mi preoccupa perché tutti i gesti disperati non vanno sottovalutati e per altri versi mi fa sorridere perché insieme si mettono persone che sono state messe fuori dalla porta e ora provano a rientrare nella partita delle elezioni per la finestra. Qualcuno per assicurarsi qualche poltroncina oppure per incassare una seconda occasione. Se ne sono dette di tutti i colori e oggi trovano il coraggio di stare insieme. Questa è proprio la strategia dei mediocri». Lo dichiara Nello Pizza, candidato sindaco di Avellino impegnato nel turno di ballottaggio del prossimo 24 giugno.
«Per un mese di campagna elettorale – aggiunge Pizza – Ciampi mi ha accusato di essere a capo di “un’accozzaglia sporca e selvaggia”, così come l’ha definita, e ora accetta di mettersi alla guida di ammucchiata, questa sì che può essere definita tale, che nasce solo per ragioni di convenienza e senza che lo stesso Ciampi ne dia una spiegazione valida. Per il M5S è da ipocriti aver condotto tutta la campagna elettorale a contrastare i vecchi arnesi del sistema, quelli che hanno lasciato buchi nelle partecipate, per poi accettarne oggi il sostegno. Questo sarebbe il rinnovamento che vanno sbandierando?».
«Infine – così conclude Nello Pizza – la questione governabilità. Dice una bugia e allo stesso tempo è in malafede chi sostiene che senza maggioranza si possa governare. E’ il tentativo di mandare in confusione gli elettori, omettendo un dettaglio non secondario: se Ciampi dovesse vincere, e non vincerà, contro avrebbe un’opposizione composta da diciannove consiglieri, tutti gli eletti nelle fila del centrosinistra, con l’aggiunta di Nadia Arace che non si è prestata a questa operazione. Nemmeno approvando tutti i provvedimenti in seconda convocazione ce la potrebbero fare. A meno che non si aprano trattative su ogni atto, una specie di mercato delle vacche. Non credo nemmeno che si possa escludere l’ipotesi che tra i finti liberatori di Avellino ci possa essere qualcuno che stia tramando perché, dopo l’improbabile vittoria di Ciampi, considerato il caos dell’ingovernabilità, si possa tornare immediatamente alle urne».
«Insomma – conclude Pizza – tutta la casistica delle opzioni legate alla malaugurata vittoria dei Cinque Stelle va in direzione contraria a ciò di cui Avellino ha bisogno. Perché Avellino oggi chiede normalità, stabilità, affidabilità. La città non ha bisogno di trame di palazzo, primedonne, mediocri o frustrati in cerca di gloria. Personalmente E’ per questo che il 24 giugno sarò io il sindaco di Avellino».