AVELLINO- Rino Genovese scriveva falsità a Capodanno, nel celebre post “allacciate le cinture” che è stato anche il suo ingresso nella vita politico-amministrativa cittadina o ha avuto oggi un atteggiamento strumentale, con una torsione delle sue idee e quella che sembra una “folgorazione sulla Via di Damasco”?
E’ quello che Generoso Picone, esponente di Controvento, chiede di valutare in primis ai cittadini di Avellino nelle urne domenica e lunedì, dopo l’accordo siglato dal candidato del Patto Civico con Laura Nargi . Questa mattina insieme a Roberto Montefusco, Picone ha incontrato la stampa nel quartier generale del candidato sindaco del “Campo Progressista” Antonio Gengaro. Si parte dallo sfatare uno dei principali rilievi che in particolare via social, i sostenitori della Nargi imputano al centrosinistra, ovvero non parlare dei programmi:
“Le priorita’ abbiamo provato e comunque con molto sforzo, credo che ci siamo riusciti a spiegarle durante questa campagna elettorale e anche prima. Come tutti quanti voi sapete, credo a questo punto anche la città, questo percorso nasce da una riflessione sul programma, sulle cose da fare. L’ ultimo tratto il tratto decisivo, il tratto finale, dove si deve investire lo sforzo maggiore per raggiungere il traguardo, ma dove anche i comportamenti diventano palesi, si manifesta una verita’ di fondo. Noi abbiamo voluto sottolineare e lo ribadiamo in questa occasione, non solo che la candidatura di Antonio nasce da una riflessione sulle cose da fare di cui questo programma e” testimonianza diretta e ben conosciuta alla comunità .
Antonio è un candidato che nasce sulle questioni su Avellino e nella fattispecie il suo nome e stato fatto da chi parla. Che poi ci sia stata un analisi sul suo nome a livello nazionale credo sia un fatto prevedibile. Avellino e’ un capoluogo di provincia e il voto ad Avellino ha una valena politica nazionale. Non si puo’ affrontare questo voto con una postura civica. Sono questioni pilitiche e programmatiche di rilievo nazionale”. E poi c’è il riferimento alla scelta compiuta da Genovese: “Ci dispiace molto che chi ha fatto riferimento in questa campagna elettorale a Pico Della Mirandola on voglio andare a riprendere il suo saggio sulla dignità dell’uomo, che voi sapete e’ la sua opera maggiore, ma prendo solo le ultime annate di Topolino e Paperino dove Pico della Mirandola era considerato Pico de Paperis, era colui che aveva la memoria formidabile.
Vorrei che chi adotta questo modello come suo riferimento avesse anche un po di memoria rispetto alle cose che ha detto poco tempo fa. Mi riferisco a Rino Genovese, che sappiamo come in queste ultime ore ha voluto beneficiare di grandi elogi di saggezza, lungimiranza, visione, pacatezza e strategia politica la candidata al ballottaggio Laura Nargi, dicendo che la coalizione di Antonio è una coalizione nata altrove e senza programma.
Il programma c’è, ed esiste anche una sintesi, a beneficio di chi ha una memoria meno densa. Ricordo anche che dopo il Capodanno scorso, Rino Genovese si affaccio’ alla ribalta politica e amministrativa di questa città con un suo testo, pubblicato sulla sua pagina Facebook, non frequento molto i social, ma ho voluto ricordare questo testo in cui diceva delle cose che a leggerle oggi potrebbero essere intestate tranquillamente ad Antonio Gengaro. Mi torna strano che in pochi mesi ci sia una torsione politico amministrative cosi repentina e diretta. Evidentemente la memoria di Pico della Mirandola non ha funzionato. O le cose scritte pochi mesi fa erano false o è strumentalel’atteggiamento di oggi”.
E ha chiesto di informare i cittadini su questo accordo: “Nell’ultimo tratto di una campagna elettorale si deve investire in verità, perché i cittadini hanno il dovere e il diritto di sapere che cosa pensa chi si candida a governare”. Un ragionamento rilanciato dal segretario cittadino di Sinistra Roberto Montefusco, che ha sottolineato come: «Il nostro è un risultato che va valorizzato e rivendicato perché costruito sul primato della politica. L’endorsement di Genovese è patetico, si spiega solo in termini di mercato elettorale. Per questo verrà punito dai cittadini».