La notte di Natale costituisce l’attesa della festa. A mezzanotte gran parte della popolazione porta il Bambino in processione per le strade del paese fino alla chiesa di Santa Croce, dove si celebra la Santa Messa. Partecipando a suon di tracchi e di botti e di razzi si attende sull’uscio di casa che passi Gesù facendo luce con bengala, con stelle filanti ed anche carabine a salve che fanno sentire la loro presenza. Alle 5 del mattino di Natale, le campane richiamano in chiesa la cittadinanza che con la benedizione del parroco parte alla volta del monte Arciano dove viene tagliato l’albero più alto, e più bello che trovano, il “Maio”, simbolo della fede dei Baianesi per il loro Santo Protettore. Nel periodo della preparazione alla festa del Natale i boscaioli accompagnati da un gran numero di persone si recano nel bosco di Arciano dove viene scelto l’albero che viene segnato con due grandi esse di colore rosso queste indicano che sarà sacrificato e reciso in onore del patrono Santo Stefano. Il Maio viene alzato ed equilibrato da cinque funi distribuite in angoli diversi che verranno tirate con grande maestria. Successivamente, dopo averlo ben posizionato, vengono slegate le funi al canto di ‘Evviva o Maio e Santu Stefano’. Una festa tra sacro e profano, un rito che coinvolge tutti i baianesi senza esclusione alcuna ad iniziare dai bambini più piccoli agli anziani. Una festa da non perdere, con l’impegno di coloro che si recheranno a Baiano, di rispettare le antiche tradizioni del paese e della zona.