Baiano – Si rinnova nella cittadina di Baiano un’antica tradizione: la secolare “festa del Maio”. La notte di Natale un grande albero di castagno viene tagliato nel bosco di Arciano e portato su un carretto trainato da tre cavalli davanti alla cappella cimiteriale dove sono custodite le reliquie di Santo Stefano, patrono della cittadina. Il momento più entusiasmante ed emozionante è l’alzata del Maio, messo in piedi con robuste funi e fissato in una buca davanti al Tempio, tra preghiere, canti e balli della popolazione e tra gli spari delle caratteristiche ‘Carabine ad Avancarica’. Una volta fissato, il sacerdote celebra la Messa alla presenza dell’albero trionfatore. Subito dopo pranzo i giovani si ritrovano, quindi, in piazza, si dividono in squadre e percorrono le strade del paese per raccogliere fascine, rametti e roba vecchia. Giunta la sera, tra fuochi, botti e canti, che accompagnano i vari strumenti musicali, e tra danzatori e danzatrici che allegramente fermano la ‘banda’ e, audacemente, si sfrenano, si divertono e divertono i presenti, si accende il falò, detto il ‘O’ focarone’, che manda altissime fiamme fin sulla cima del Maio che troneggia maestoso ed austero in mezzo a tutta la gente festante. La festa si conclude il 26 dicembre, il giorno di Santo Stefano, quando si porta in processione l’effige del Santo per le vie del paese.