Bagnoli Irpino – Un uomo della provincia salernitana è finito nei guai in quanto si è reso responsabile del reato di furto aggravato. Il deferimento a piede libero è scattato nell’ambito di un mirato servizio posto in essere dal Comando Compagnia Carabinieri di Montella, diretto dal Tenente Leonardo Madaro, finalizzato alla prevenzione e alla repressione dei reati contro il patrimonio boschivo. Nello specifico, l’illecito è stato consumato sull’Altopiano del Laceno, nella tarda serata di sabato. I militari della Stazione dei Carabinieri di Bagnoli Irpino, diretti dal Maresciallo Capo Di Pietro, hanno scoperto e denunciato in stato di libertà C.G., queste le iniziali del 48enne originario di Acerno, piccolo comune della provincia di Salerno: l’uomo deve rispondere dell’accusa di furto aggravato in quanto è stato sorpreso mentre era intento a sezionare ben dodici tronchi di albero ad alto fusto, nella fattispecie di faggio, in perfetto stato vegetativo. Insomma, il 48enne dopo aver tagliato i tronchi aveva pensato bene di caricarli in un camioncino non curante di aver asportato beni in danno del Demanio comunale. Fortunatamente, grazie alla tempestività degli interventi dei militari, l’uomo è stato assicurato alla Giustizia ma purtroppo l’illecito era stato consumato… un vero e proprio atto di inciviltà che in questi ultimi mesi si consuma con facilità ad opera di soggetti che pur di portare a casa legname ‘feriscono’ gravemente l’ambiente. Basti pensare a quanto è accaduto a fine maggio nel montorese, e precisamente in Località “Casa Bari”: nell’ambito di una specifica attività della Forestale, sono stati denunciati due uomini di Montoro Superiore in quanto si erano resi responsabili del taglio di ben 200 alberi per un peso di circa 45 quintali. Un episodio denunciato dal Comandante del Corpo Forestale Gerardo Panza in quanto “…il furto di legname non costituisce solo un reato ma comporta un incalcolabile danno ambientale tanto da essere considerato, subito dopo gli incendi, il fattore più importante del depauperamento del patrimonio boschivo”. Ed anche l’Arma dei Carabinieri ha accolto tale denuncia intensificando attività di prevenzione e di repressione dei reati contro il patrimonio boschivo. Quest’ultimo episodio ne è la riprova: i militari, dopo aver espletato le procedure di rito per il 48enne, hanno anche sottoposto a sequestro non solo il camion e i tronchi d’albero ma anche gli attrezzi utilizzati per consumare il reato quali motosega e utensili. (emil.bol.)
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