Il tartufo nero di Bagnoli Irpino continua a dominare la scena autunnale, e non solo.
Riconosciuto come un prodotto d’eccellenza a livello nazionale, la valenza come prodotto italiano di alta qualità lo ha portato al suo debutto al grande evento EXPO 2015, per essere esposto agli occhi del mondo, la location ideale per promuovere le eccellenze di ogni dove.
Dopo il successo riscontrato all’Esposizione universale di Milano, il tartufo sta vivendo il lungo mese de “Il Nero di Bagnoli”, unica manifestazione in Irpinia ad avere, già dallo scorso anno, il patrocinio “Anci per Expo2015”, che ha preso il via il 17 ottobre e si chiuderà il 1 novembre: tre fine settimana dedicati non solo al tartufo nero e prodotti di eccellenza gastronomica ma anche alla storia, tradizione e bellezze naturalistiche, culturali e storiche di questo fiorente territorio della verde Irpinia.
Proprio in questi giorni, in cui si sta vivendo la “38ª Sagra della castagna e del tartufo”, a Bagnoli-Laceno saranno effettuate delle riprese che hanno come protagonista indiscusso il tartufo nero.
«Il tartufo nero di Bagnoli – spiega l’assessore Grazia Maria Lepore – dopo essersi mostrato sul palcoscenico internazionale, sarà figura di spicco anche in questo importante progetto antropologico. Abbiamo accolto con entusiasmo l’iniziativa propostaci dall’Associazione Città del Tartufo. L’idea di coinvolgere i nostri territori in questo disegno culturale per l’UNESCO ci rende orgogliosi delle nostre ricchezze. Le riprese video saranno effettuate nelle montagne di Laceno nei giorni 23 e 24 ottobre: due cavatori dell’Associazione Tartufai Monti Picentini con cani al seguito condurranno le videocamere in un percorso alla scoperta del profumato mondo del tartufo e del nostro territorio».
Si tratta di un video-documentario della durata di circa 10 minuti che intende celebrare l’identità del tartufo, un fungo che vive in simbiosi con il territorio, evidenziando il legame intrinseco con il contesto da cui proviene, la ricerca di questo frutto della terra, il rapporto che lega il tartufaio al suo cane fedele e le tradizioni popolari legate a questo meraviglioso tubero nero.
Prodotto dall’Associazione Nazionale Città del Tartufo in collaborazione con l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo con la regia di Remo Schellino, il video probabilmente sarà proiettato nel mese di novembre ad Alba in occasione della Fiera internazionale del Tartufo bianco. Gli attori-protagonisti sono i territori tartufigeni di varie regioni italiane: Toscana, Umbria, Marche, Molise e Campania (territorio di Bagnoli Irpino).
Una volta ultimato, il documentario sarà presentato all’UNESCO ai fini della candidatura e della richiesta di riconoscimento della Cultura del Tartufo come patrimonio immateriale dell’Umanità: il tartufo non è solo eccellenza della tavola, ma è anche pratica culturale e identitaria dei territori da salvaguardare e tramandare.