La politica del Governo Meloni per il Sud? Chiedete ai sindaci delle aree interne. E per l’ex Ministro Mara Carfagna evidentemente sarà una domanda retorica. E’ cosi’ che il riferimento nazionale di “Azione” oggi in città per sostenere il candidato alle Europee, l’ex deputato Gigi Casciello e i candidati di riferimento, l’avvocato Francesco Maria Micciche’ nella lista a sostegno di Antonio Gengaro. La Carfagna, accompagnata dall’ex presidente della Provincia Domenico Gambacorta e’ partita proprio dalla campagna elettorale: “Non parliamo di chi è stato più volgare tra De Luca e Meloni, di chi ha rispettato meno il ruolo istituzionale che ricopre, di quali sono i tappi più comodi per le bottigliette di plastica, o di chi è più simpatico tra Orbán e Macron. Parliamo di come vogliamo rafforzare l’Europa per renderla capace di competere con le altre potenze mondiali come Stati Uniti e Cina, di quali sono le caratteristiche che i nostri candidati mettono in campo per affrontare tutti i dossier di politica estera, politica economica, politica industriale, politica ambientale, e di quali sono gli strumenti cognitivi e intellettuali necessari per poter contare in Europa, per poter difendere al meglio gli interessi europei”. E parte anche l’endorsement per Casciello: “Vedo Gigi Casciello, uno dei nostri bravissimi candidati. Noi non abbiamo deciso di candidare influencer del voto o persone che evocano pagine terribili della nostra storia. Abbiamo sentito oggi le ultime del generale Vannacci, che non me la sento neanche di chiamare generale perché credo che il nostro Esercito non meriti accostamenti del genere. Non abbiamo candidato persone che possono rappresentare specchietti per le allodole e per gli elettori, ma candidati qualificati e competenti, che sapranno difendere al meglio gli interessi italiani e del Mezzogiorno. Gigi Cascello è sicuramente tra questi”. E arriva il dibattito sul Sud: “Lei mi chiede se il governo Meloni sta facendo abbastanza per il Sud, in particolare per le aree interne. Guardi, lo chieda ai sindaci delle aree interne, lo chieda ai cittadini delle aree interne. Noi, grazie anche a Domenico Gambacorta, che è stato mio consigliere per la strategia nazionale per le aree interne, avevamo investito moltissimo sulle aree interne. Avevamo siglato tutti gli accordi di programma quadro per le 72 aree interne, propedeutici per l’erogazione dei finanziamenti. Avevamo istituito una 73ª area interna dedicata alle isole minori, e 43 nuove aree, quindi nuovi comuni beneficiari di interventi e finanziamenti. Avevamo stanziato fondi per la prevenzione incendi, per le infrastrutture sociali, per la manutenzione stradale. Questo governo, in un anno e mezzo, non ha mai istituito il comitato tecnico per le aree interne; lo ha sostanzialmente abolito e cancellato con il Decreto Sud. Ha istituito una nuova cabina di regia, una delle tante perché le cabine di regia non si negano a nessuno. Nel frattempo, l’unica cosa che ha fatto è stato bloccare i finanziamenti: ha bloccato i finanziamenti per la prevenzione incendi, ha rallentato i finanziamenti per le infrastrutture sociali di comunità e ha bloccato i finanziamenti per le vecchie e nuove aree. Quindi, lasciate stare il giudizio di un ex ministro che può apparire di parte, guardate ai fatti, alla sostanza, chiedete ai sindaci e ai cittadini delle aree interne”. Non poteva mancare un passaggio sulla Piattaforma Logistica, che sembra scomparsa dall’agenda del Governo: “In un anno e mezzo si sono perse anche le tracce della piattaforma logistica. È un intervento che è stato definanziato, un intervento che noi avevamo finanziato con 26 milioni di euro, strategico per questo territorio, per l’Irpinia, per la Campania, per il Sud, definanziato perché secondo il governo non sarebbe stato realizzato nei tempi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Ma è evidente che il Ministero dei Trasporti e il Ministero per il Sud devono monitorare, sollecitare, verificare l’attuazione degli interventi, mettere i soggetti attuatori, in questo caso RFI, nelle condizioni di ultimare le opere nei tempi previsti.Quando io ho stabilito che il 40% del PNRR dovesse essere destinato al Mezzogiorno, è ovvio che non ho stabilito un automatismo. Non basta scrivere su una norma che il 40% debba andare al Mezzogiorno. Non passava giorno al Ministero per il Sud senza lavorare per affiancare tutte le amministrazioni nazionali e territoriali titolari di interventi del PNRR affinché rispettassero i tempi. Quello è il lavoro da fare. Ma hanno addirittura soppresso l’Agenzia per la Coesione Territoriale, che era il braccio operativo del Ministero per il Sud e che faceva esattamente questo lavoro di affiancamento alle amministrazioni titolari degli interventi, di monitoraggio e, laddove emergesse il bisogno, di sostituzione delle amministrazioni inadempienti. Tutto questo non è stato più fatto e non si fa più.
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