“Prendiamo atto che nel centrodestra c’è chi preferisce fare riunioni tra pochi intimi, anziché confrontarsi con l’intero arco di forze costitutive della coalizione, sempre che esista ancora. Se ad Avellino questi sono i presupposti per costruire o rilanciare un’alleanza, vuol dire che la nostra esperienza in questa coalizione è finita e ci sentiremo liberi di dialogare con chiunque abbia a cuore il bene della città” così Fausto Sacco responsabile regionale organizzativo di Rivoluzione Cristiana.
“Noi democristiani, – prosegue l’esponente di Rc – da sempre vicini alla gente, ci poniamo come priorità i bisogni della comunità e non possiamo continuare ad assistere passivamente alla fine di Avellino, anche per l’inconsistenza e l’incapacità organizzativa di un centrodestra che continua a non voler vincere. L’esperienza nelle varie regioni d’Italia ci porta a pensare che il centrodestra unito può vincere e governare, ad Avellino purtroppo no. C’è bisogno di ripartire ed è possibile farlo soltanto con un progetto credibile, con persone capaci. Il populismo e l’antipolitica del M5S non può ulteriormente bloccare la città. Sarebbe una sciagura”.
“Avellino ha bisogno di ritornare ad essere il punto trainante dell’intera provincia, deve ritornare ad essere il vero capoluogo di provincia che, ormai nei fatti, non è più. Rivoluzione Cristiana c’è e si candida ad essere una forza concretamente alternativa ai Cinque Stelle, ai vecchi sistemi di potere autoreferenziali, ma anche all’immobilismo di chi non vuole vincere e non è in grado di guardare oltre il proprio piccolo orticello” conclude Sacco.