Avellino verso il 2016 – Ecco i tempi cantiere per cantiere.

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Inutile girarci attorno, in molte zone della città di Avellino, i cantieri non verranno smantellati prima della primavera del 2016. Ecco i tempi cantiere per cantiere.

Se l’anno ormai agli sgoccioli potrebbe essere sintetizzato parafrasando un noto film di John Carpenter “2015: fuga dai cantieri”, la nuova pellicola sulla città di Avellino potrebbe avere un titolo meno drammatico e un finale più lieto.

Nonostante tutti conoscano il termine ultimo, perentorio e, per questo motivo eludibile, del 31 dicembre prossimo per la consegna della grandi opere pubbliche inserite nel Programma Integrato Urbano Europa, tra le quali spicca anche piazza Libertà, bisognerà aspettare la primavera del 2016 per godere di una città a tratti riqualificata, ma soprattutto libera dal giogo di transenne e ruspe.

Con l’apertura di via dei Due Principati, dopo 8 anni di calvario per i residenti e 25 esercizi commerciali chiusi sui 32 in attività prima dei lavori, l’assessore ai Lavori pubblici Costantino Preziosi ha affermato che «una nuova stagione si sta per aprire: quella del completamento delle grandi opere in città».

E anche se questa volta, la promessa sembra avere basi decisamente più solide, tuttavia bisognerà tenere in conto il lento trascorrere del tempo in una città come Avellino, dove una stagione si protrae per anni, e un cantiere ha una data di fine lavori da era geologica.

Intanto, in un’ottica tutta astronomica, via dei Due Principati è stata riaperta nel primo giorno d’autunno.

via due principati
via due principati ad Avellino

Non è dato sapere se la scelta sia stata casuale o mirata. Però, per le tante persone accorse sul cantiere il 23 settembre scorso è stato un bel giorno, per qualcuno «no suonno proprio», un “sogno vero”, per chi ha mangiato pane e polvere per oltre un lustro.

Un sogno per chi già immagina la fine dei lavori da corso Europa fino a contrada San Leonardo, passando per le nuove condotte fognarie, la nuova piazza Libertà e le sue nuove fontane, il nuovo parcheggio esterno al Mercatone, le nuove rampe che porteranno più facilmente sulla Collina e il Tunnel, opera simbolo di un decennio di lentezze e macroscopici errori nella progettazione e nella realizzazione dei lavori pubblici.

Una cosa è certa.

L’autunno metaforico della città di Avellino si ritufferà nel suo conseguente inverno e durerà qualche mese in più rispetto al cronoprogramma siglato con la Regione Campania.

Di conseguenza, la primavera della città (intesa anche e soprattutto come rinascita), arriverà in contemporanea con quella astronomica, e soltanto dopo marzo si potranno restituire quei nuovi concetti di spazio immaginati nell’ultimo decennio.

Corso Europa vestita di nuovo aprirà le danze già dalla metà di ottobre, in modo da restituire un ordine al traffico veicolare sulla direttrice est-ovest.

Stessa sorte dovrebbe avere contrada Baccanico,  che non vedrà ingiallire le foglie dei propri alberi, (quelli di villa Del Franco sono stati tranciati), ma potrà godere di un rinnovato verde che dovrà, però, essere custodito e manutenuto dai residenti.

In 120 giorni anche l’area esterna al Mercatone dovrebbe essere rassettata per bene, in modo da fornire alla tribù automobilistica nostrana una riserva sicura dove lasciare i propri cavalli e salire sulla Collina della Terra che, a proposito, in tempi forse ancor più brevi sarà completata.

Mancano soltanto poche tessere al mosaico: quella più importante e affascinante dell’area archeologica tra le piazze storiche e quella di raccordo di via Duomo.

Insomma, tenendo fuori dal discorso il completamento del Tunnel (per adesso solo l’area di ingresso e di uscita sembrano in via di ultimazione) e la messa in sicurezza permanente di piazza Castello (da non confondere con la riqualificazione urbana della stassa) che non è ancora partita, l’attuale assessorato ai Lavori pubblici, guidato dall’ingegnere Preziosi, potrebbe passare alla storia come quello in grado di aprire e chiudere dei nuovi cantieri, portare a termine quelli impantanati per anni e provare ad immaginarne di nuovi, da realizzare con i prossimi fondi europei.

La primavera del 2016, quella annunciata anche sui calendari di Frate Indovino, arriverà comunque e questa visione potrebbe essere stravolta. La storia dei lavori pubblici in questa città ha riservato sempre colpi di scena inimmaginabili.

Ma se tutto dovesse andare come da copione, al netto di eventuali problemi con la Regione Campania per il mancato rispetto del cronoprogramma del Piu Europa (si spera sempre in una proroga che possa spostare la dead line un po’ più in là), un avellinese, un turista, un pedone e un automobilista, senza pensare di trovarsi in una stantia barzelletta da cabaret, potrebbero trovare ristoro in piazza Libertà dopo aver passeggiato amabilmente, parcheggiato facilmente e soprattutto, senza l’imbarazzo di dover evitare una sfilza di transenne e tombini rialzati a minacciare il proprio cammino.

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