Oltre il danno la beffa. L’Avellino non solo ha dovuto digerire il rigore che avrebbe potuto regalare la vittoria sul Pescara in extremis, ma ha anche incassato la sanzione del Giudice Sportivo per le proteste al triplice fischio del direttore di gara Daniele Minelli.
Al club biancoverde è stata inflitta l’ammenda di duemila euro a titolo di responsabilità oggettiva “per avere un proprio collaboratore, al termine della gara, nel recinto di giuoco, rivolto al Direttore di gara espressioni ingiuriose”.
Dalla protesta verbale a quella formale effettuata dal presidente Walter Taccone, il quale si è fatto sentire presso il designatore Emidio Morganti con una lettera contenente il fotogramma dello sgambetto di Alessandro Crescenzi a Luigi Castaldo in pieno recupero.
Non è la prima volta che Daniele Minelli danneggia l’Avellino, già penalizzato dalla condotta dell’arbitro della sezione di Varese in un Livorno-Avellino della stagione 2015/2016. Allora Davide Biraschi fu ammonito per la seconda volta per un tocco di petto valutato invece con il braccio in area, con conseguente calcio di rigore trasformato da Gianmario Comi.
Luigi Castaldo, ammonito per le proteste sull’episodio, è entrato in diffida andando a sommarsi ai già diffidati Lorenzo Laverone, Nicola Falasco e Francesco Di Tacchio.