Alfredo Picariello – E’ di nuovo bagarre nel consiglio comunale di Avellino. E’ di nuovo tutti contro tutti, con un clima di guerra tra maggioranza ed opposizione che acusice lo scontro. Questa mattina la “battaglia” si è consumata sulla nomina dei presidenti delle sette commissioni consiliari che, dopo quattro mesi di blocco a seguito delle dimissioni della minoranza, si sono finalmente ricostituite.
Ma la pietra miliare dello scontro è stata il nuovo gruppo politico che si è formato qualche giorno fa, i cosidetti “ribelli” della maggioranza che hanno costituito il gruppo misto chiamato “Libertà è partecipazione”, composto da Cesa, Iannuzzi e Di Sapio. I tre non hanno aderito alla richiesta della maggioranza di stamane, formalizzata tramite un documento presentato dai capigruppo di “Davvero”, Viva”, “Vera” e “Ora”, nel quale si chiedeva il rinvio delle nomine.
Richiesta basata sul fatto che, con la costituzione del nuovo gruppo, sia venuto meno il principio della rappresentatività. Le commissioni, dunque, secondo la maggioranza, andavano prima “rivisitate”.
Nelle commissioni a cui appartegono, Cesa, Iannuzzi e Di Sapio hanno fatto praticamente “sponda” con la minoranza, hanno rimandato al mittente la richiesta della maggioranza ed hanno consentito l’elezione dei nuovi presidenti.
Il dato politico più rilevante è accaduto in seno alla Quarta (Lavori Pubblici) e alla Sesta (Turismo e cultura) commissione che, prima, erano appannaggio della maggioranza. Nella quarta, l’ex presidente, Gerardo Melillo, è stato messo “sotto” grazie proprio all’ “accordo” tra “ribelli” ed opposizione. Ed infatti la presidenza è andata al nuovo gruppo, al consigliere Carmine Di Sapio.
Stesso discorso per la Sesta, di cui prima era presidente Alessandra Iannuzzi. Quest’ultima aveva già deciso di lasciare la poltrona, ma il suo voto è stato determinante per eleggere Luca Cipriano, quindi la minoranza.
Tutto come previsto, invece, per la Seconda, una commissione (Trasparenza) che di solito spetta alla minoranza. Ed infatti, la presidenza è andata ad Ettore Iacovacci del Pd.
La maggioranza, ovviamente, non ci sta. La settimana prossima si dovrebbe tenere una nuova capigruppo. “Abbiamo subito un vero e proprio sgarbo istituzionale”, afferma Diego Guerriero, capogruppo di “Viva”.
“E’ stato chiaramente violato il principio di rappresentatività. Su questo, già si sono espressi più volte sia il Prefetto che il segretario generale del Comune. Oggi, però, questo principio non è stato rispettato. E’ un fatto grave, occorre chiaramente ridefinire il tutto”.
Sul nuovo gruppo, Guerriero è chiaro: “Per me, dopo quello che è accaduto oggi, non fa più parte della maggioranza”.