Avellino – La Feneal-Uil, Filca-Cisl e la Fillea-Cgil di Avellino esprimono soddisfazione per la piena riuscita dello sciopero di otto ore del settore dei laterizi e manufatti, con l’adesione totale dei lavoratori dei principali stabilimenti irpini (Prefabi di Montefredane, Ilas Alveolater di San Matino Valle Caudina, Laterificio Irpino e Fornace Silma di Calitri). Lo sciopero si è reso inevitabile a seguito della interruzione delle trattative per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro per i dipendenti delle industrie di produzione di materiali laterizi e di manufatti in cemento, scaduto da oltre tre mesi; Feneal-Filca-Fillea hanno preso atto dell’indisponibilità della controparte a raggiungere un possibile accordo di rinnovo contrattuale. In particolare le controparti hanno ribadito: la volontà di non modificare l’inquadramento professionale dopo quattro anni di lavoro della Commissione Paritetica, che se applicato avrebbe dato un primo riconoscimento alle professionalità maturate in questi anni nelle aziende; la necessità di non adeguare le retribuzioni nei tempi e nelle quantità richieste nella piattaforma, in particolare l’ultima proposta avanzata dalla delegazione imprenditoriale prevede una distribuzione in tre parti (30% dal 1 maggio, il 30% dal 1 gennaio 2009 e il restante 40% alla scadenza del biennio economico di valenza del contratto nel dicembre 2009); l’erogazione irrisoria della “Una Tantum”; la richiesta di allungamento di 4 mesi della durata del c.c.n.l.; il rifiuto ad aumentare il contributo aziendale per la previdenza complementare a favore dei lavoratori iscritti ad Arco e la definizione di un fondo che offra prestazioni sanitarie integrative rispetto a quelle previste dal servizio sanitario nazionale per i dipendenti del settore. A ciò va aggiunto che la proposta di adeguamento del valore degli scatti di anzianità, presentata dalle imprese, si limita ad un aggiustamento di poche decine di centesimi degli attuali valori. Le parti imprenditoriali, inoltre, hanno avanzato richieste di intervento sulla qualità della contrattazione di secondo livello in sede aziendale o di gruppo, come la necessità di individuare il parametro della presenza come uno dei parametri fissi a misura della produttività. Infine hanno avanzato l’esigenza di normare il part-time flessibile, come se l’utilizzo attuale della flessibilità nelle aziende non ci sia sufficiente. Per Franco De Feo, segretario generale Feneal-Uil “…lo sciopero rappresenta la risposta del sindacato unitario all’atteggiamento di chiusura delle parti datoriali, in un momento di grande difficoltà per i lavoratori sul piano della tenuta del potere d’acquisto dei salari”. Sulla stessa scia il segretario generale della Filca-Cisl, Crescenzo Fabrizio, che sottolinea come “…l’adesione totale dei lavoratori alla mobilitazione sia la prova della vitalità e della funzione importante del sindacato, che rappresenta istanze e diritti della parte sociale più esposta agli effetti dell’attuale crisi economica”. Antonio Famiglietti, segretario generale Fillea-Cgil, rimarca “…la forte testimonianza che viene anche dall’Irpinia, a riprova della grande attenzione che i lavoratori stanno dimostrando per le questioni del salario, della sicurezza e della precarietà, sulle quali il sindacato si sta misurando nella vertenza contrattuale”.
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