Avellino, urge il riscatto ma Graziani è sicuro: “Vinciamo il campionato”

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di Claudio De Vito – Vincere e possibilmente convincere per dimostrare di essere sul pezzo almeno in casa. L’Avellino è chiamato a farlo contro il Sassari Latte Dolce imbattuto da quattro gare e in trasferta dove finora ha raccolto due vittorie e altrettanti pareggi. L’avversario è alla portata, ma guai come sempre a sottovalutarlo perché l’impatto sulla partita farà la differenza.

Lo sa bene Archimede Graziani che non si gioca la panchina, ma vuol mettere a tacere la feroce critica che si è scatenata nei suoi confronti. Tre punti domani in uscita dal terzo tour de force stagionale insomma sarebbero tanta roba per il tecnico carrarese che, come se non bastasse, deve fare i conti con i guai fisici di alcuni uomini. Ma per saperne di più, bisognerà attendere la rifinitura del pomeriggio.

“Ascolterò le sensazioni dei calciatori e cosa mi dirà lo staff medico – ha spiegato mister Graziani in riferimento alle condizioni di Kelvin Matute, Alessandro De Vena e Ferdinando Sforzini entrambi in forte dubbio – se devo avere calciatori a mezzo servizio allora preferisco far giocare chi mi può dare di più a livello di condizione fisica. Matute è il più pronto per affrontare la partita”.

E infatti il camerunense tornerà ad agire al fianco dell’altro rientrante Matteo Gerbaudo. In difesa nuovamente spazio a Vladimir Mikhaylovksiy al centro, mentre a sinistra si profila l’arretramento di Fabiano Parisi. “Scarf non è tra i convocati – ha spiegato il tecnico biancoverde – devo cambiare qualcosa in difesa. Quando si prendono gol come i nostri vuol dire che ci sono grossi errori individuali che vanno al di là della tattica e che sono causati dall’alta tensione per la gara”.

Nessun dubbio sul 4-4-2, un modulo “non definitivo e non voluto da me” ha fatto sapere Archimede Graziani. “Sono aperto ad altre soluzioni – ha confessato – in questo momento momento però preferisco non cambiare troppe cose altrimenti qualche calciatore potrebbe sentirsi a disagio. Il centrocampo a tre – ha aggiunto – è una soluzione che posso adottare soltanto in corso d’opera per le caratteristiche tecniche degli under. L’ho fatto in partita per difendere il risultato perché mi consente di difendermi e ripartire”.

E’ il Graziani non integralista che dalla tattica passa velocemente al mercato chiarendo un concetto attraverso un retroscena: “La società mi ha chiesto dei nomi di calciatori da prendere ma io ho risposto con le caratteristiche di cui ho bisogno in determinati ruoli.  E’ il direttore sportivo che deve andarmi a trovare il profilo giusto, dalla mia bocca non usciranno mai nomi”. Ma sicurezze sì, e che sicurezze: “L’Avellino a maggio vincerà il campionato, lo meritano la piazza e la società”.