Avellino – La questione tunnel, o meglio mezzo tunnel continua a far discutere. Nonostante le rassicurazioni dell’assessore alla Riqualificazione Urbana Maurizio Petracca che in più occasione ha illustrato il progetto passo dopo passo, mettendo in luce i vantaggi per una “città più vivibile e visibile”. Dopo l’accesa seduta di consiglio comunale e le diverse prese di posizioni a scaldare gli animi ci pensa la Sinistra Giovanile “Salvador Allende”. “Finalmente il tunnel fa notizia in città. L’infuocata seduta del consiglio comunale di martedì sera è riuscita – commenta l’esponente de4lla Sezione Sinistra Giovanile Mario De Prospo – a portare sotto i riflettori questa discutibile opera pubblica. Crediamo che l’intera cittadinanza debba essere informata e debba avere la possibilità di dire la sua rispetto alle intenzioni dell’amministrazione. Il tunnel rappresenta uno sperpero inutile di fondi comunitari e non risolve il problema del traffico. Questo, per noi, non vuol dire opporsi alla pedonalizzazione di aree del centro cittadino e a opere pubbliche per il miglioramento della viabilità e più in generale della vivibilità di Avellino, ma non crediamo che il nodo si risolva sventrando le aree centrali dell’area urbana. Non si può imporre ad una comunità una scelta che avrà enormi costi (non solo economici) senza provare a capire di cosa ha realmente bisogno quella stessa comunità. L’assessore Petracca farebbe meglio a evitare ideologiche prove di forza tenendo presente che è membro di una giunta frutto di una maggioranza espressa dal voto di liberi cittadini. Accogliamo con favore le perplessità espresse dal capogruppo dei Ds Sergio Barbaro. Ma qual è la posizione del gruppo consiliare, della segreteria cittadina, degli assessori Ds? Auspichiamo che tutti i rappresentanti del partito in consiglio e in giunta diano ora un segnale di netta contrarietà a quest’opera senza ulteriori ambiguità. E’ su questioni di merito, che riguardano l’intera collettività, che noi crediamo che il partito cittadino debba marcare la differenza rispetto ad una visione della città priva di una progettualità. Di una missione. Si tratta di un intero modo di gestire la cosa pubblica che va complessivamente messo in discussione, una ‘questione morale’ che va affrontata partendo dalle esigenze e dai problemi dei cittadini, una vicenda ben più profonda e sostanziale rispetto a quanto motivato nelle scorse settimane dalla segreteria cittadina. Una battaglia su cui, ci rendiamo conto, serve una più seria e meditata presa di responsabilità e capacità di proposta”.