di Claudio De Vito – L’Avellino di questi tempi è tutto un ribollire di scenari che esulano dal campo oramai passato nettamente in secondo piano da qualche settimana a questa parte. Dal caso iscrizione al futuro del club: le proiezioni in entrambe le direzioni assumono tratti sempre più delineati in un orizzonte meno affollato di incognite e incertezze.
In prima battuta la battaglia al Collegio di Garanzia del Coni, poi la questione societaria destinata a vivere un agosto movimentato e quantomai decisivo. L’una prende per mano l’altra perché nelle ultime ore le quotazioni del club biancoverde nella causa del 31 luglio dinanzi alla “Cassazione sportiva” hanno subito un netto un rialzo. Il ricorso redatto dall’avvocato Eduardo Chiacchio sarà uno dei cinque che il Collegio presieduto dall’ex Ministro degli Esteri Franco Frattini e convocato a Sezioni Unite si ritroverà a discutere.
Alle 10 il via ai lavori, dopo l’ora di pranzo il verdetto che, al di là dell’ottimismo galoppante, continua a tenere il popolo irpino con il fiato sospeso. In sede dibattimentale la difesa integrerà il ricorso con ulteriori documenti finalizzati a dimostrare la validità della prima fideiussione, quella emessa dalla Onix Asigurari per la quale alla fine dovrebbe valere l’indice di solvibilità in luogo del rating autonomo che la Covisoc non ha ravvisato attraverso la bocciatura del 12 luglio.
Anche quest’ultima vacilla a causa del vizio di forma consistente nella comunicazione via PEC avvenuta fuori tempo massimo. Ma non è finita qui perché secondo indiscrezioni emerse nelle ultime ore soltanto la Ternana avrebbe annunciato la propria presenza come parte controinteressata nella causa al Foro Italico e peraltro in maniera piuttosto velleitaria. Segnali su segnali che indirizzano la pronuncia del 31 luglio nella direzione giusta per l’Avellino, pronto a rivedere la luce ritrovando la Serie B negata dal provvedimento firmato lo scorso 20 luglio dal commissario pro tempore della Figc Roberto Fabbricini.
L’iniezione di fiducia c’è e sovrasta gli inviti alla prudenza da parte dei diretti interessati. La Figc è un avversario di tutto rispetto, ma le argomentazioni della società biancoverde a quanto pare hanno tutte le credenziali per fare breccia nelle valutazioni delle cinque sezioni del Collegio. Ecco perché si guarda già avanti in termini di assetti societari pronti a mutare, questa volta davvero. Accerchiato dall’incessante e duratura contestazione scandita dagli striscioni esposti in città e in provincia per step, Walter Taccone si appresta a mollare la presa.
L’insurrezione generale è partita e non accenna a placarsi. Come l’inchiesta della Procura della Repubblica di Avellino coordinata dal procuratore capo Rosario Cantelmo che si è allargata con altre due persone iscritte nel registro degli indagati, ora giunti a sette. Tra questi Walter Taccone che questa mattina prima ha incassato il blitz della Guardia di Finanza, la quale ha bussato alla porta della sede sociale di Monteforte Irpino per acquisire altri documenti utili alle indagini, e dopo ha raggiunto un accordo parziale con il fisco sul piano di rientro dal debito con l’erario denominato accertamento con adesione.
L’inchiesta per presunte fatturazioni false getta ombre sempre più cupe sul futuro al comando dell’Avellino di Walter Taccone che sarebbe pronto a farsi da parte passando la mano. Attorno a lui si lavora ad una nuova società solida che smetta di arrancare come negli ultimi mesi fino al punto di non ritorno che si registra in questa fase. Si sta preparando il terreno per i pretendenti che già si sarebbero fatti sentire per rilevare il club. Una cordata composta da alcuni imprenditori locali starebbe già studiando le mosse per l’assalto alle quote societarie. In parallelo, Michele Gubitosa tenterebbe l’assolo sulla scia del tentativo di dicembre respinto da Walter Taccone. Il tutto mentre si farebbe strada con forza lo scenario del fallimento pilotato. Chiuso il capitolo iscrizione, si aprirà quello della successione.