Avellino, tutti i numeri da capogiro del Perugia di Breda

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di Claudio De Vito – Dici Perugia e l’Avellino alza il livello di allerta sia per lo stato di grazia della formazione di Roberto Breda, sia per la nomea di bestia nera che la squadra umbra si è guadagnata grazie ai tre successi raccolti al Partenio-Lombardi nelle ultime tre stagioni. Roboante l’affermazione di un anno fa quando il grifo si impose in terra irpina con un perentorio 5-0 senza appello.

Samuel Di Carmine fece tripletta portando a sei le reti segnate in carriera ai lupi. A proposito di bestie nere. In un certo qual senso lo è anche Roberto Breda che da calciatore nel 1994 regalò alla Salernitana il derby con i biancoverdi in campo avverso e due anni fa da allenatore costrinse il club di Walter Taccone a silurare Attilio Tesser con il blitz della Ternana al Partenio-Lombardi. Insomma il confronto di lunedì sera si presenta quasi stregato se si considera la tradizione.

Ma l’Avellino dovrà fare i conti soprattutto con il presente monstre del Perugia fatto di numeri impressionanti. Gli umbri infatti non perdono dal 3 febbraio in casa con il Cittadella (1-3) e nel girone di ritorno hanno conquistato la bellezza di nove vittorie e due pareggi oltre al k.o. al “Renato Curi” proprio contro l’ex team di Claudio Foscarini. Da quella partita ha subito soltanto tre gol (uno a testa da Parma, Frosinone e Cesena) per una difesa d’acciaio.

Il probabile schieramento del Perugia lunedì sera al Partenio-Lombardi.

In più i Breda boys non capitolano in trasferta dal lontano 12 novembre, quando fu il Venezia con Agostino Garofalo ad avere la meglio al “Pierluigi Penzo”. Ma non è finita qui perché Roberto Breda, da quando si è insediato sulla panchina biancorossa, ha perso soltanto quattro volte in campionato (Venezia, Bari, Empoli e Cittadella) e una in Tim Cup contro l’Udinese.

L’attacco del Perugia è il secondo migliore del campionato dopo quello dell’Empoli e si avvale della vena realizzativa di Alberto Cerri, oltre a quella del già menzionato Samuel Di Carmine. 30 centri in due, 13 per il primo (1 gol ogni 130 minuti) e 17 per il secondo (1 gol ogni 153 minuti). Saranno loro a guidare l’assalto perugino all’Avellino quali terminali del 3-5-2, anche se non è da escludere un approccio ancora più propositivo da parte di Roberto Breda con Alessandro Diamanti alle loro spalle per quello che diventerebbe un 3-4-1-2.