Avellino, mercato chiuso con il doppio retroscena: non resta che Alfageme

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di Claudio De Vito – Nel day after, tra delusione e continue polemiche, spuntano un paio di retroscena di mercato riguardanti l’Avellino. Il primo è relativo ad una trattativa praticamente definita dal direttore sportivo Carlo Musa costretto però a rimanere a mani vuote alla fine dei giochi. Nelle ore immediatamente precedenti il gong delle 19 (fissato per le operazioni in entrata dai pro), l’Avellino aveva bloccato Jacopo Murano.

Tutto fatto con il centravanti classe ’91 la scorsa stagione in doppia cifra al Trapani (10 gol in 31 partite) ma anche alle prese nei mesi scorsi con alcuni problemi cardiaci che hanno fatto saltare prima il trasferimento al Catanzaro e poi quello al Bari durante la sessione estiva.

Ed è stato proprio questo l’ostacolo allo scambio di firme con il club biancoverde che ha preferito non rischiare, avendo sollevato qualche perplessità sullo status fisico dell’attaccante potentino approdato l’anno scorso addirittura in Serie A con la maglia della Spal.

Il sogno però è durato poco, proprio come l’idea di vederlo alla corte di Giovanni Bucaro che alla fine non ha potuto abbracciare la punta centrale richiesta. Nemmeno Davide Luppi per il quale, sempre nella giornata di ieri, il ds Musa si era fatto nuovamente vivo con un ultimatum dopo le picche da parte del Modena al suo ingaggio. Troppo ravvicinata però la deadline per decidere con calma: il Pirata ha preferito aspettare un’occasione in C entro il 28 febbraio.

Adesso non resta che guardare agli svincolati della Lega Nazionale Dilettanti o a Raffaele Palladino che, avendo terminato il suo precedente contratto da professionista il 30 giugno 2018, potrà ancora firmare. Per tutti ci sarà tempo fino al 31 marzo, anche se la scelta dell’ex attaccante di Juventus e Genoa, fermo da tempo, non entusiasma più di tanto. E allora non resta che confidare nel felice esito della vicenda Alfageme.

All’inizio della settimana prossima il Tribunale Federale Nazionale emetterà il verdetto. Il presidente Claudio Mauriello, in qualità di legale, sta lavorando al caso insieme ad alcuni collaboratori e, anche in sede dibattimentale il 4 febbraio (alle 12.30), insisterà sul vuoto normativo che rende il caso Alfageme non disciplinato da un regolamento puntuale. Secondo l’Avellino infatti la normativa sarebbe piuttosto vaga a differenza di quella in vigore per i professionisti.

La Lega Nazionale Dilettanti, che ha respinto il tesseramento dell’argentino (secondo le N.O.I.F tesserabile entro il 31 dicembre perché dotato dello status 7 di extracomunitario già tesserato all’estero), controbatterà in udienza ma intanto avrebbe già apportato delle modifiche al sistema telematico predisposto per i tesseramenti. Il tutto in attesa della modifica delle norme in materia programmata e con ogni probabilità in vigore a partire dalla prossima stagione sportiva.

Il pessimismo dalla prima fase pare aver lasciato il posto all’ottimismo di oggi. L’Avellino ci crede e incrocia le dita per rimediare ad un vero e proprio pasticcio e ad un mercato avaro di sussulti in prossimità del traguardo. Il tutto mentre la squadra continua ad allenarsi in vista della gara contro l’SFF Atletico. Come al solito dal giovedì porte sbarrate, dietro le quali Giovanni Bucaro dovrebbe mettere a punto il passaggio ad un sistema di gioco con le due punte (4-3-1-2).