Avellino, meglio tardi che mai: è un primato che fa rima con ambizione

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di Claudio De Vito – Se Archimede Graziani è pronto a firmare subito su un Avellino balbettante nel primo tempo e devastante dopo l’intervallo allora c’è da stare tranquillo. Lo ha detto il timoniere, colui il quale quotidianamente tasta il posto al gruppo di calciatori che allena stabilmente da circa quaranta giorni. Meglio ancora, lo ha detto il pater familias che dopo il pareggio con il Città di Anagni aveva utilizzato il bastone per rimettere tutti in riga, giovani e senatori.

E a giudicare dal risultato maturato contro il Cassino il metodo Graziani funziona. Lo ha detto finora il campo, lui sì che è giudice supremo. Il tecnico toscano magari potrà non piacere nei modi di comunicare e di allenare ma per lui in questo momento parla il rettangolo di gioco. I numeri tracciano l’imbattibilità scandita da quattro vittorie ed un pareggio e la facilità nell’andare a bersaglio evidenziata da quel tredici che significa miglior attacco del girone G. E se a ciò si aggiunge una difesa che ieri per la prima volta non ha incassato gol, allora la cura di Graziani il “bastonatore” part-time è davvero salutare.

Sono numeri da capolista, di chi ha preso coscienza del percorso che dovrà affrontare nelle prossime trentatré. Una consapevolezza tuttavia non piena alla luce dell’impatto non proprio felice sulla gara. Eccezion fatta per il debutto di Ladispoli infatti Morero e compagni si svegliano soltanto dopo aver riflettuto durante la pausa negli spogliatoi. Così ad Anzio e al Partenio-Lombardi con Albalonga, Città di Anagni e ieri Cassino. Dieci punti e nove marcature tutte nel secondo tempo: un difetto di approccio ma anche un pregio se la si vede dal lato della crescita sul piano della condizione e dell’intensità.

E allora meglio tardi che mai perché al Calcio Avellino che sta dominando il campionato si può perdonare tutto, ammesso che sia necessario il perdono per un’attitudine ampiamente correggibile. Lo sfalsamento basato sul doppio volto definisce i contorni di un primato pazzo con due punti di vantaggio sul Lanusei, ma virtualmente con uno di margine sul Trastevere destinato ad incassare il 3-0 a tavolino per il match del 23 settembre contro il Castiadas (finì 1-1 con il portiere dei sardi in presunta posizione irregolare perché squalificato).

Poco importa come. Il tifoso dell’Avellino aveva dimenticato cosa significa lottare per il vertice al di là delle due categorie in meno. La vetta conquistata alla terza giornata, difesa alla quarta e rimpinguata alla quinta rispecchia l’ambizione del club targato Sidigas pronto ad investire sul mercato di dicembre per rendere ancora più competitiva la rosa. Se tutto questo è il prezzo da pagare per la seconda ripartenza da zero, allora ben venga ora e in un futuro che si prospetta sempre più radioso.

I voti all’Avellino che ha battuto 3-0 il Cassino: Lagomarsini 6; Nocerino 5.5 (22′ st Patrignani 6), Morero 6.5, Dondoni 6, Parisi 5.5; Gerbaudo 5.5, Matute 6; Tribuzzi 6.5 (34′ st Acampora sv), Ventre 5 (28′ st Mentana 6), Tompte 5 (11′ st Carbonelli 6.5); Sforzini 7 (41′ st Ciotola sv).