Il Senatore Nicola Mancino fa l’an plein. O quanto meno ci prova. Dopo la nomina di presidente nella Commissione Affari Costituzionali, l’illustre politico irpino sembra essere in procinto di spiccare un altro volo. Un’ascesa pindarica verso il Consiglio Superiore della Magistratura. Nell’ambito di tale organo, dunque, sembra che il senatore di Montefalcione potrebbe essere chiamato a ricoprire la carica di vice presidente. Un traguardo illustre per un personaggio che rappresenta un innegabile vanto per l’Irpinia. Qualora la nomina dovesse trovare effettivo riscontro, Mancino dovrebbe entrare in carica il prossimo 10 luglio, data delle elezioni per il rinnovo del Csm. Una carica elettiva che avrebbe la durata di quattro anni e che è per legge incompatibile con quella di parlamentare o di consigliere regionale. Se il dubbio venisse sciolto, allora, Mancino avrebbe l’obbligo di rinunciare alla carica di Senatore e ‘abdicare’ al ‘trono’. Fattore che, dopo l’ipotesi avanzata, farebbe sorgere un nuovo interrogativo: abdicare sì … ma a favore di chi?