Avellino, maggioranza e teatro: il Comune è nella bufera

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Il sindaco Foti in Consiglio

Un nuovo terremoto si è abbattuto sull’amministrazione comunale di Avellino.

Questa mattina, il presidente dell’Ente Teatro Gesualdo, Luca Cipriano, in uno all’intero CdA, ha rassegnato irrevocabilmente le proprie dimissioni.

“Da parte nostra – ha scritto Cipriano – è irrimediabilmente venuto meno il rapporto di fiducia che ci lega all’Amministrazione Comunale di Avellino”.

Quanto accaduto stamane rappresenta soltanto l’ultimo atto di quella che – a ragion veduta – può definirsi una vera e propria farsa teatrale che ormai, con l’amministrazione comunale nelle vesti del protagonista, va avanti da tanto, troppo tempo.

Quella odierna doveva essere la giornata decisiva per la questione dei bilanci del Massimo cittadino: i revisori dei Conti erano chiamati all’esame della situazione contabile del teatro Gesualdo e la Giunta avrebbe dovuto deliberare anche sul cartellone degli spettacoli per non creare ritardi e complicazioni per la prossima campagna abbonamenti.

In mattinata però qualcosa è evidentemente andato storto, tanto che l’ormai ex presidente del CdA del Gesualdo si è lasciato andare ad un duro sfogo su Facebook scrivendo: “Adesso basta, la misura è colma”.

Intanto ieri, si è tenuto l’incontro a via Tagliamento, sede del Pd di Avellino, tra i consiglieri comunali dem della città capoluogo.

Erano presenti solo 7 su undici: c’erano Giuseppe Giacobbe – capogruppo – Livio Petitto, Franco Russo, Laura Nargi, Ida Grella, Mario Cucciniello, Lorenzo Tornatore. L’assenza di Enza Ambrosone e Carmine Montanile (leggi qui la nota di Irpinia di Base) pare non sia stata casuale a differenza di quella di Silvia Amodeo.

Il gruppo fedele al sindaco Foti è ancora indeciso su che strada prendere per arrivare a trovare una intesa per l’approvazione del bilancio nella seduta del 12 luglio. C’è chi è favorevole a scendere a patti con l’area D’Amelio ma a condizioni meno stringenti di quelle poste nel documento in cui si chiede l’azzeramento della giunta. C’è chi invece è contrario al compromesso.

Comunque sia, sono tutti consapevoli che votare il bilancio in seconda convocazione sarebbe una forzatura abnorme della prassi istituzionale e del principio di rappresentanza politica. Inoltre va considerato che i riformisti sono fermi a quanto detto in assise. La verifica della tenuta della maggioranza ci sarà nell’assise di venerdì primo luglio, alle ore 17.30.

 

 

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