Prende forma in Irpinia la ‘Cosa Bianca’. E lo fa anche attraverso l’appuntamento con la stampa di questa mattina nei locali della segreteria politica de ‘L’Italia del Centro’. Un incontro propedeutico al convegno del ‘De La Ville’ di sabato prossimo, nel quale Arturo Iannaccone e Franco Di Cecilia, rispettivamente segretari regionale e provinciale della forza centrista, insieme a Giandonato Giordano, segretario provinciale de ‘L’Italia Popolare’, hanno illustrato ideologie e obiettivi che permeeranno la Federazione di Centro in provincia. La ‘Cosa Bianca’ muove da un assunto: il superamento del bipolarismo anche attraverso un ricompattamento delle forze moderate. Si potrebbe sintetizzare in questo concetto quanto emerso circa l’intento politico della Consociazione. “Un’esigenza federativa, la nostra – ha spiegato Arturo Iannaccone – nata in tempi non sospetti e per nulla accostabile alle logiche che stanno invece trasformando il centrodestra ed il centrosinistra. La cultura moderata autentica – ha aggiunto – non può essere garantita né dal Pd né dal Partito delle Libertà ed è per questo che va salvaguardata autonomamente”. Il distacco rispetto al bipolarismo è stato di fatto il tema cardine del dibattito. “Un sistema amministrativo che ha registrato solo sconquassi – ha detto Di Cecilia – con un preoccupante dato inconfutabile. Ogni tornata elettorale ha visto l’affermazione delle forze di opposizione. Un segnale sintomatico della precaria governabilità del territorio a cui va aggiunto il dietrofront dello stesso Silvio Berlusconi, tra gli alfieri di questa stagione politica”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Giandonato Giordano che ha individuato nelle ‘estreme parti’ la causa di questa patologia. “Radicalismi politici – ha affermato – che impongono il recupero del nostro retroterra cattolico, moderato, centrista e la costruzione di una nuova dimora per tutti coloro che non si sentono rappresentati”. Ecco quindi espressa la ‘Cosa Bianca’. “Una forza d’opposizione – ha precisato Di Cecilia – ma anche un cantiere aperto a nuove alleanze, e soprattutto a quelle ‘privilegiate’ dalla condivisione dei nostri stessi valori”. La Federazione di Centro guarda quindi a destra e a sinistra, nel tentativo di ricucire la ‘diaspora democristiana’. D’altro canto, ha aggiunto Iannaccone: “Le intese non sono mai irreversibili per noi. L’apertura al dialogo sarà garantita alle forze che sposeranno il nostro progetto e seguiranno il nostro percorso”. E proprio sulla strada da fare, il primo momento di riflessione sarà dettato dalla riforma elettorale. “Un dibattito che non può esserci indifferente” – ha dichiarato Di Cecilia – e con una stretta necessità: “Mandare a casa un Parlamento che segna la massima distanza storica tra Istituzioni e cittadino” – ha aggiunto Iannaccone.
Infine il primo banco di prova: le elezioni provinciali e comunali del 2009. Un appuntamento al quale la Federazione tra Italia di Centro e Popolari assicura di voler partecipare da protagonista. “In corsa solitaria – ha concluso Iannaccone – o aggregati con le eventuali altre forze centriste e moderate che incontreremo lungo il cammino”. Ulteriore conferma, quest’ultima, di quanto ancora di ‘plasmabile’ e ‘modellabile’ ci sia nella ‘Cosa Bianca’. (di Eddy Tarantino)
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