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Avellino – La Corte d’Appello di Napoli dispone l’arresto di Liotta

Avellino – Nella serata di ieri, i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Avellino hanno dato esecuzione all’ordine della Corte di Appello di Napoli che ha disposto l’aggravamento della misura cautelare nei confronti del noto pregiudicato avellinese Mario Liotta: il provvedimento ha comportato l’immediata sostituzione degli arresti domiciliari con la custodia cautelare in carcere.
L’ordinanza emessa dal Tribunale partenopeo si basa sulle informazioni raccolte e trasmesse all’organo giudicante dagli stessi militari di Avellino appena 10 giorni fa, quando Liotta fu arrestato dai carabinieri per i reati di lesioni personali, calunnia e minaccia aggravata.

LA LITE – L’episodio fa riferimento alla giornata del 12 novembre scorso quando, in via Piave ad Avellino, per futili motivi riconducibili a fatti di precedenza e viabilità stradale, Liotta era venuto alle mani con un altro automobilista, un 40enne di Montoro, dando vita a una violenta aggressione.
In quell’occasione, durante la lite, Liotta prima aveva minacciato di morte l’altro automobilista, iniziando poi a colpirlo con pugni e calci al volto e in altre parti del corpo, tanto che al pronto soccorso dell’ospedale San Giuseppe Moscati di Avellino i medici avevano disposto il ricovero del 40enne per intervenire con un successivo intervento chirurgico al naso. Per di più, mentre i carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Avellino stavano accertando i fatti trovando i testimoni e scortando all’ospedale il malcapitato, il pregiudicato avellinese, per mascherare il gesto ed esimersi dalle sue responsabilità, aveva deciso di recarsi subito alla Stazione Carabinieri di Avellino e sporgere denuncia contro l’altro uomo, con il chiaro intento di far ricadere sull’altra persona ogni responsabilità in ordine al gesto. Per avvalorare la sua tesi, Liotta aveva pure prodotto un certificato medico, facendosi refertare le lievi ferite procuratosi nella colluttazione.

I militari del Nucleo Operativo e Radiomobile erano però riusciti a ricostruire l’esatta dinamica dei fatti, accertando ogni responsabilità penale e, all’esito delle indagini, gli inquirenti avevano tratto in arresto l’uomo per i reati di lesioni personali aggravate, calunnie e minaccia aggravata. Il giorno successivo all’arresto, tradotto dinanzi al Tribunale di Avellino per la celebrazione del rito direttissimo, il Giudice per le Indagini Preliminari non ha potuto convalidare l’arresto operato dai carabinieri, accettando la tesi proposta dal legale del pluripregiudicato di Avellino secondo cui nell’arresto operato dai carabinieri sarebbe mancata la flagranza. A sostegno dell’argomentazione, il legale di Liotta affermò fermamente che il suo assistito si era pure regolarmente sottoposto all’interrogatorio degli inquirenti, nel corso del quale aveva ammesso di aver aggredito il 40enne montorese soltanto dopo essere stato aggredito per primo. A seguito di tali vicende, però, i carabinieri di Avellino e la Procura della Repubblica presso il locale Tribunale Ordinario mandarono tutto l’incartamento anche alla corte di Appello di Napoli, affinché questa potesse valutare circa l’opportunità di continuare a concedere a un soggetto così pericoloso il beneficio degli arresti domiciliari.

L’ORDINANZA – Ieri sera, quindi, appena terminati gli atti di polizia giudiziaria, i carabinieri hanno portato il pregiudicato avellinese al carcere di Avellino. Nella motivazione dell’ordinanza con la quale sono stati sospesi i domiciliari, la Corte di Appello di Napoli fa chiaro riferimento a quanto comunicato dalla polizia giudiziaria a seguito dei fatti del 12 novembre scorso, e chiaramente afferma che proprio sulla base di quegli atti ha deciso di sostituire i domiciliari con il carcere, proprio in virtù della norma di procedura penale che regola i provvedimenti da adottare in caso di trasgressione alle prescrizioni imposte dal regime degli arresti domiciliari.

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