I ritmi del repertorio hanno radici nella storia dell’isola da cui provengono, l’isola degli schiavi, la “porta” della tratta verso l’America, situata di fronte Dakar e patrimonio dell’Unesco. Molti dei ritmi che propongono sono proprio quelli che furono trasportati con le navi attraverso l’atlantico per sbarcare in America e porre le radici del jazz e della musica nera americana. Alcuni di loro vantano collaborazioni con alcuni tra i più importanti artisti del panorama musicale africano come Youssou N’Dour e Miriam Makeba.
Avellino Jazz si presenta per la prima volta nel settembre 1993, all’ex Carcere Borbonico, con Enrico Rava, artista che non ha bisogno di presentazioni, che tiene a battesimo il festival. Il trombettista, per tre volte presente in cartellone,ha così consolidato nel tempo un rapporto d’amicizia con Avellino Jazz. Nel 1993, musicista jazz dell’anno, presentò ad Avellino l’European Jazz Quartet, con Palle Danielsson al contrabbasso, Jon Christiansen alla batteria ed un giovanissimo Roberto Cecchetto alla chitarra. Negli anni il Festival ha avuto ospiti artisti internazionali tra i quali Steve Coleman, Hamid Drake, William Parker, John Tchicai, i migliori musicisti italiani come Giulio Capiozzo, James Senese, Paolino Dalla Porta, Pasquale Innarella, Antonello Salis, Roberto Cecchetto, Michele Rabbia, Fabrizio Sferra, Gianluca Petrella, e i migliori tra i giovani musicisti italiani, Mauro Ottolini (musicista jazz dell’anno 2012), Giovanni Guidi, Tony Cattano, Domenico Caliri.