Avellino, in fuga lavoratore ristretto: “E’ evasione, che si costituisca al più presto”

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Carceri, episodio critico ad Avellino, dove un detenuto ammesso al lavoro all’esterno, che scontava una pena definitiva per truffa ed altro fino al 2018, non ha fatto rientro, in serata, nella sua cella in carcere.

“Tecnicamente si tratta di evasione, e questo non può che avere per lui gravi ripercussioni se non si costituisce al più presto”, spiega Emilio Fattorello, segretario nazionale per la Campania del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, che giudica la condotta del detenuto “irresponsabile e gravissima”.

“Sono già in corso le operazioni di polizia dei nostri Agenti della Penitenziaria finalizzare a catturare l’evaso – continua Fattorello –  Questo non deve però inficiare l’istituto della concessione del lavoro all’esterno dei detenuti. Servirebbe, piuttosto, un potenziamento dell’impiego di personale di Polizia Penitenziaria nell’ambito dell’area penale esterna. A nostro avviso è fondamentale potenziare i presidi di polizia sul territorio, anche negli Uffici per l’Esecuzione Penale esterna , potenziamento assolutamente indispensabile per farsi carico dei controlli sull’esecuzione proprio dei permessi premio, delle misure alternative alla detenzione, sui trasporti dei detenuti e sul loro piantonamento in ospedale.

Per farlo – conclude – servono nuove assunzioni nel Corpo di Polizia Penitenziaria, istituzione invece pesantemente penalizzata anche dall’ultima manovra finanziaria: la sicurezza dei cittadini non può essere oggetto di tagli indiscriminati e ingiustificati e non può essere messa in condizione di difficoltà se non si assumono gli Agenti di Polizia Penitenziaria”.