– di Luca Guarracino – Ascolto, confronto, partecipazione: la ricetta del Pd per una nuova democrazia apre ufficialmente la campagna elettorale irpina. Una sala, quella del Samantha della Porta, gremita di amministratori, dirigenti e simpatizzanti del partito per sostenere i candidati alla Camera e al Senato per l’appuntamento con le Politiche del 13 e del 14 aprile. C’erano tutti…quelli rimasti dopo lo strappo di Ciriaco De Mita. Sul palco i candidati alla Camera, Tino Iannuzzi, Franco Maselli, Emiliana Mannese, Donatella Martino e Michele Marzullo con il numero quattro al Senato, Enzo De Luca e Franco Arminio. Le presenze di ieri sera, con Giuseppe Galasso sindaco di Avellino, Luigi Anzalone, e primi cittadini provenienti dalla provincia, come Salzarulo, Ciarcia, Ianniciello, Famiglietti, Ricci, Ferrante, Sierchio, Laurenzano e tanti amministratori come Langastro, Franco Vittoria, gli assessori comunali, Genovese, Capone Giova,Barra, Lucio Fierro, Rosanna Repole, Enzo Alaia,etc. ha ridato speranza e fiducia, nonché entusiasmo, ai dirigenti rimasti in Irpinia con Veltroni. Assenti giustificati, il Presidente della Provincia Alberta De Simone (in serata il suo rientro dagli Usa) e Rosetta D’Amelio per impegni a Napoli con una delegazione francese. Nessuna notizia invece del capogruppo regionale Mario Sena. Ad aprire i lavori la Presidente Vanda Grassi che senza preamboli individua il limite delle prossime elezioni: “Una legge elettorale i cui effetti deleteri sono sotto gli occhi di tutti”. “L’elettorato non ha libertà di scelta – afferma – ma è costretto a ratificare ciò che i partiti decidono”. Parte da questa premessa la scelta “coraggiosa” di Veltroni che contro tutto e tutti ha deciso di correre da solo “…con un programma semplice, chiaro, sintetico. Insomma inequivocabile”. Poi sul palco, si sono intervallati i candidati con Galasso in primis, che ha smentito voci e dubbi, confermando la scelta del partito e augurandosi “che le amministrazioni possano avere la loro continuità amministrativa per il rispetto che si deve ai cittadini, senza farsi condizionare dal voto delle urne”. Poi Franco Maselli che ha esordito: “E’ un sogno e noi saremo protagonisti” e poi “la storia è collettiva e non può essere storia personale”, riferendosi alle polemiche degli ultimi giorni con il leader di Nusco. Enzo De Luca è intervenuto sul ruolo del partito inteso come “interprete delle scelte…senza più stanze chiuse”. Ha ringraziato Iannuzzi per aver saputo interpretare la coerenza delle scelte e ha lanciato solo una “stoccata” sul tipo: “Quando si costruisce un grattacielo e il direttore dei lavori va via…i lavori non si fermano. Continuano.” Infine Iannuzzi con un “Grazie” ripetuto tre volte e riconfermando l’impegno di farsi interprete dei bisogni della collettività, penalizzata nella mancata scelta di un candidato blindato alla Camera (riferendosi alla D’Amelio, ndr) con la certezza di creare una squadra all’altezza delle attese in grado di interpretare il nuovo che avanza.