Avellino – Dopo aver occupato la sede del Consorzio Smaltimento Rifiuti Av, la protesta dei lavoratori della ex Cecchini approda in comune. Le 32 maestranze ed il Sindacato di categoria si sono incatenati all’ingresso del Palazzo di Città perchè “…ci sentiamo abbandonati. Al di là del sostegno e dell’operato del presidente del Co.Sma.Ri. Av1, Raffaele Spagnuolo, nessuno ha espresso solidarietà. Nessuno si è fatto carico della vertenza. Nessuno si è mobilitato. Solo tante parole ma fino ad oggi nessuno è passato ai fatti e noi ci troviamo in mezzo ad una strada. Da ormai quasi due mesi non percepiamo lo stipendio”. Ecco perchè si sono incatenati. E non finisce qui… Hanno cercato di attirare l’attenzione delle Istituzioni, dell’Amministrazione, dei politici irpini: dal 31 agosto, ricordiamo, i lavoratori del ramo d’azienda di trasporto dei rifiuti non hanno più un posto di lavoro in quanto la Fibe, la società che aveva preso dall’ex Cecchini in gestione il comparto del trasferimento dei rifiuti al Cdr di Pianodardine, scaduto il contratto ha, a chiare lettere, dichiarato di non essere più interessato a rinnovarlo. Dal 31 agosto, dunque, si è aperta la vertenza. Una querelle che si inasprisce con il trascorrere delle settimane… Un’annosa problematica che ha esasperato, e continua ad esasperare i lavoratori: non dimentichiamo la protesta inscenata con il blocco dell’ingresso dei camion al Cdr a fine estate, l’occupazione della sede del Co.Sma.Ri per non parlare dei molteplici incontri che, purtroppo, fino ad oggi si sono conclusi solo con la volontà concreta del presidente Spagnuolo ad allargare la pianta organica del Consorzio con i 32 lavoratori. Un obiettivo ambizioso, importante per la cui realizzazione, però, occorrono ben 700mila euro: una somma ingente non solo per poter partecipare all’asta del 25 ottobre per l’acquisizione dei camion (la somma da impegnare ammonterebbe a 445.300euro) ma anche per avviare l’esercizio, proseguendo così l’attività di trasporto dei rifiuti al Cdr.