Avellino – Sul progetto della Costituente di centro interviene Pasquale Giuditta che dice: “Se De Mita aspira a la Costituente di Centro, progetto che dia nuove emozioni ed interpreti il sentimento dei nuovi cattolici, lo deve fare prendendo le distanze dall’Udc che non ha né tradizione, né cultura né spessore e non è capace di interpretare il sentimento dei moderati”. L’ex parlamentare irpino fa riferimento al Ministro Carfagna: “Dal ministro qualche giorno fa è emerso uno spunto di riflessione serio rispetto all’inadeguatezza del progetto politico del Popolo della Libertà in Regione Campania. La Carfagna ha fatto riferimento ai moderati, quel popolo di centristi che il Popolo della Libertà guarda con interesse, quell’area politica che determinerà il futuro della nostra regione. Purtroppo – prosegue Giuditta – dalla deflagrazione della Dc ad oggi, nonostante gli sforzi compiuti in questi anni, nessuno è stato in grado di rappresentare degnamente in politica i moderati. C’è un dato nuovo oggi da segnalare e da cui partire e che va posto al centro del dibattito politico: l’impegno di Ciriaco De Mita” – ribadisce Giuditta. “Vorrei che venisse posta una maggiore attenzione sul linguaggio diverso, da ogni punto di vista, utilizzato in questi giorni da De Mita e Cesa. E’ evidente che De Mita non può essere cancellato da dirigente di vertice da uomini politici come Cesa e Casini. A lui va riconosciuta autorevolezza, spessore politico, lucidità. Un uomo politico come De Mita non può esprimere il massimo all’interno di un partito come l’Udc. Invito De Mita a prendere consapevolezza che, se vuole offrire un valido contributo e costruire un progetto che abbia uno sviluppo oltre i confini provinciali, come del resto ha sempre fatto nel corso del suo impegno politico, e se vuole che la costituente di centro abbia un senso è opportuno che si separi dall’Udc mettendo insieme tutte quelle forze di centro legate ai valori dei veri moderati”.