di Claudio De Vito – La palla a spicchi che affonda, il pallone che invece resta a galla. Nel mare di guai della Sidigas si naviga a vista verso l’udienza fallimentare del 12 luglio. Si è appena aperta una settimana decisiva per il futuro dell’Unione Sportiva Avellino, oltre che della Scandone già però destinata al doppio salto all’indietro in B con l’autoretrocessione.
Venerdì alle 9.30 i legali di Gianandrea De Cesare si presenteranno al tribunale di Avellino per chiedere il concordato preventivo. Quest’ultimo, se accettato, consentirebbe al patron biancoverde di risanare l’azienda attraverso la continuazione dell’attività. Sidigas, in buona sostanza, presenterà un piano di rientro capace di soddisfare il creditore di turno. L’obiettivo primario è la ristrutturazione del debito da ottenere smontando la tesi accusatoria contenuta nell’istanza fallimentare firmata dal procuratore aggiunto Vincenzo D’Onofrio.
Ma l’attesa non si esaurirà certo venerdì: ci vorranno i tempi tecnici previsti dal codice civile in materia. Se la proposta di concordato dovesse passare, allora si aprirebbe una fase in cui Sidigas conserverebbe l’amministrazione dei beni potendo compiere i soli atti di ordinaria amministrazione. Un giudice invece dovrebbe autorizzare quelli straordinari. Una gestione sì limitata, ma che distoglierebbe De Cesare dai propositi di vendita per la verità mai manifestati apertamente.
In caso negativo invece si spalancherebbero le porte del fallimento, che oggi la legge definisce liquidazione giudiziale. Uno scenario apocalittico che mette i brividi solo ad immaginarlo dopo il dramma sportivo dell’estate scorsa. Intanto di potenziali acquirenti in grado di salvare il club prima o dopo il 12 luglio si intravede soltanto l’ombra. Finora solo sondaggi da fuori regione e anche dall’estero da parte di fondi di investimento.
Si prevede un’altra settimana di stallo aspettando l’udienza. Il tempo però scorre inesorabile e l’Avellino iscritto al campionato di Serie C non ha una base tecnica dalla quale ripartire. La macchina organizzativa però si è messa in moto per il minimo sindacale, ovvero il ritiro pre-campionato in sede intorno al 20 luglio. La squadra alloggerebbe al Green Park Hotel e si allenerebbe al Partenio-Lombardi restituito dalle Universiadi. Cocci di un vaso da rimettere insieme a fatica mentre i tifosi, spazientiti, incrociano le dita.