Avellino – Una ferita al cuore, così Pasquale Matarazzo, ex presidente cittadino di Fare Verde, si esprime sulla dinamica che si è consumata mercoledì 8 agosto in consiglio comunale. “Il Fenestrelle – si legge nella nota – l’antico fiume cittadino ha visto l’ultimo atto di un disastro che era stato già costruito e non pensato. Questa logica, oramai in atto da tempo nella città capoluogo, ha portato la maggioranza consiliare all’approvazione del progetto di collegamento di piazzetta Perugini con la variante, che prevede la realizzazione di una bretella posizionata su 19 piloni, alcuni alti 13 metri e una rotonda, anche essa su piloni, per gli snodi vari, oltre a un parcheggio multipiano sottostante la biblioteca provinciale”. Negativo, secondo Matarazzo l’intervento di un consigliere di maggioranza che, “facendosi scudo della pubblica utilità, ha dichiarato che la strada consentirebbe, soprattutto ai mezzi della nuova caserma dei Vigili del Fuoco, un agevole accesso in città e su questo nulla questio, riteneva l’opera necessaria in quanto avrebbe abbattuto notevolmente l’inquinamento atmosferico veicolare”. Ma la teoria può essere confutata: “La bretella realizzata in un vallone – continua Matarazzo – in considerazione del transito degli automezzi che la percorreranno e le relative pendenze che provocheranno l’andamento STOP and Go delle auto, contribuirà all’aumento delle emissioni di CO (Monossido di Carbonio) e NO2 (ossidi di Azoto), nonché delle temute PM10, inoltre l’orografia del territorio, tenuto conto degli eventi climatici della nostra città,consentirà il ristagno dell’inquinamento nella valle, provocando danni irreversibili alla biodiversità dell’area oltre a stravolgere l’aspetto paesaggistico, soprattutto, forse nessuno lo ha notato, per la rotonda che verrà realizzata non a livello, permettendo una maggiore integrazione nell’ambiente, ma su più piloni, d’altronde non si può fare diversamente se no aumenterebbero le pendenze. Come si può prendere in giro un intera comunità, affermando che l’opera permetterà di riqualificare l’alveo del fiume (operazione già in atto da parte del Genio Civile), se allo stesso tempo gli viene estorto territorio, humus, sostituendolo con cemento”. In sintesi: “Siamo circondati da cose sempre più brutte, rifiuti di prodotti, ambienti masticati e sputati. Questa sarà la nuova angoscia della città dopo quella del Mercatone, tanto dopo anni arriveranno altri soldi e cancelleremo la bruttura. Sembra che la bellezza non abbia più un senso che il pensare un opera sia marginale, i soldi prima di tutto e in virtù di questo si diffondono forme estetiche malate, come il grottesco, lo scioccante, l’osceno, la bellezza non si fa sparire ma la si sostituisce con forme sempre più perverse”.
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