Avellino – E’ chiaro a tutti che esiste una vertenza oggettiva ed innegabile in Irpinia, che si traduce in alcune emergenze sociali e materiali: quella demografica con lo spopolamento crescente ed inarrestabile di un’intera provincia; l’emergenza ambientale con la costruzione di megadiscariche sul Formicoso; l’emergenza sanitaria e quella scolastica.
A tutto questo intende fornire risposte il programma presentato da Sinistra Critica in occasione delle prossime elezioni amministrative che si concentra sostanzialmente su tre direttrici: infrastrutture, lavoro, ecologia.
“L’Irpinia è tagliata fuori dal resto della Regione. Bisogna far riacquistare prestigio alla provincia e riportarla al centro dello sviluppo meridionale. Crediamo sia fondamentale aggiornare e modernizzare la linea ferroviaria, l’unica in grado di garantire sicurezza e sostenibilità ambientale, su entrambi le direttrici e con l’università di Salerno. La modernizzazione della rete ferroviaria in questa direzione permette non solo uno spostamento più rapido di tanti utenti verso il polo universitario ma favorisce l’abbassamento dei costi di trasporto per le nostre aziende che troverebbero così un deterrente allo trasporto su gomme.
Per quel che concerne le aziende e i poli industriali (Avellino, Solofra e Nusco) la Sinistra deve sforzarsi nella difesa di tutti gli impianti e di tutti i lavoratori. In questo momento di crisi bisogna lavorare in maniera serrata affinché nessun operaio perda il posto di lavoro. Da Roma a Bruxell come ad Avellino bisogna partire dal principio che la crisi economica la paghino i padroni. Investire maggiormente in settori che producono nuove tecnologie e nuovi impianti (pannelli solari, materiale per la bioedilizia) capaci di dare una spinta alla produzione e all’esportazione.
La provincializzazione dei rifiuti è il primo passo per progettare un nuovo metodo di gestione del ciclo integrato. Nessuna mega piattaforme sul Formicoso, chiusura e bonifica di tutti i territori soggetti a discarica. Raccolta differenziata spinta in ogni comune, impianti per il riciclo di materiali e impianti di compostaggio”.
Sinistra Critica dunque lavorerà attivamente nella ricerca di formule politiche capace di dar corpo a questo programma e alle speranze degli Irpini. “Alla provincia come nella città capoluogo il nostro movimento politico lavora per costruire liste comuni con il Prc a da qui allargare la coalizione a quelle forze politiche e sociali che in questi anni hanno costruito con noi un fronte di resistenza e una prospettiva di alternativa alla pessima gestione del Partito Democratico impegnato nella guerra tra ex Ds ed ex Dl da un lato, e con i seguaci di De Mita dall’altro. Le destre, che per la prima volta intravedono la possibilità di vittoria in Irpinia, cercano di organizzarsi in maniera capillare e di parlare allo stomaco delle persone dando vita a rigurgiti razzisti e xenofobi e alimentando il clima di paura. La sinistra sempre più divisa e indebolita continua a litigare, paralizzata da questioni interne non riesce a vedere oltre il suo naso e ha perso ogni contatto con la realtà e con la gente. Rifondazione Comunista, seppur dilaniata dalla lotta intestina ne esce meglio che in altre parti del Paese. Pur con mille difficoltà nella capacità di mobilitazione, organizzazione e proposta politica il Prc alza la testa e ricomincia.
Per uscire da questa crisi strutturale crediamo fortemente nella costruzione di un soggetto unitario forte e rinnovato, non mono-identitaria. Ci sono eredità del passato che hanno bisogno di incontrarsi e dialettizzarsi. Dall’opposizione oggi si può organizzare una resistenza diffusa e proporsi di strappare conquiste e diritti per dare sostanza ad un’ipotesi di alternativa”.