I pesanti provvedimenti sanzionatori emessi dalla Polizia Municipale di Avellino nei confronti di due storiche attività della città capoluogo hanno scatenato, sui social e tra gli avellinesi, un acceso dibattito e una lunga sequela di commenti polemici.
Le due attività in questione sono l’autocarrozzeria Amodeo in via Oblate e la storica boutique Femme di via Tuoro Cappuccini.
Per quanto riguarda quest’ultima attività, i titolari dell’esercizio commerciale, da decenni punto di riferimento della città, hanno affisso un manifesto alla vetrina stigmatizzando l’operato del Comune. Nel particolare, infatti, le sanzioni imposte dalla Municipale alla boutique trarrebbero la loro origine da un soppalco “non a norma” realizzato all’interno dei locali.
“Il titolare e i dipendenti ringraziano il Comune di Avellino per essersi accorto dopo 30 anni di attività, più volte autorizzata dallo stesso Ente, dell’illegittimità del soppalco, esistente ed immutato fin dalle origini, e preesistente dall’acquisto del locale, causando la definitiva cessazione dell’attività faticosamente condotta anche nell’attuale gravissima crisi economica”, così recitava il messaggio lasciato sulla vetrina della boutique Femme.
L’altra attività chiusa è stata l’autocarrozzeria di Vittorio Amodeo. balzato agli onori della cronaca tre anni fa per aver inseguito tra le vie del centro storico di Avellino (dove è situata la sua attività oggi chiusa, ndr) l’assassino di Clorinda Sensale, dimostrando coraggio e senso civico.