Avellino, è già domani con Ciampi: Preziosi avanza, la C non è impossibile

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di Claudio De Vito – Al capolinea l’Avellino ci è arrivato poco prima delle 15.30, quando è giunta alle parti in causa al Tar Lazio la notifica del dispositivo. Istanza cautelare rigettata perché in primis non è stato impugnato il comunicato sulla Licenza Nazionale, rendendolo insindacabile alla valutazione del giudice monocratico Giampiero Lo Presti. In secundis è stata ribadita l’assenza di vizio di forma in relazione alla comunicazione Covisoc del 12 luglio.

Motivazioni che lasciano il tempo che trovano ormai perché nove anni dopo l’Avellino si ritrova a ripartire da zero con le lacrime dei tifosi e quelle dei calciatori consolati mentre lasciavano lo stadio per dirigersi verso altre mete a costo zero grazie allo svincolo d’autorità. Tutto surreale, come l’ultimo mese d’altronde, anche se per certi versi da mettere in conto perché già davanti al Collegio di Garanzia la partita è apparsa sin da subito in salita. Resta lo scoramento di un popolo e anche la volontà di Walter Taccone di proseguire la sua battaglia di principio senza squadra e senza campionato fino al Consiglio di Stato. Il 13 settembre intanto ci sarà l’udienza collegiale per il verdetto di merito del Tar, ma il treno della B oramai è partito lasciando a terra i lupi. 

Le porte della D sono pronte a spalancarsi in deroga ai termini di iscrizione scaduti proprio oggi. Il presidente della Lega Nazionale Dilettanti Cosimo Sibilia si prepara ad accogliere il club della sua terra in sovrannumero con una nuova proprietà. Il sindaco Vincenzo Ciampi avrebbe già ricevuto infatti una manifestazione d’interesse da parte di Enrico Preziosi, patron del Genoa che dopo tanti accostamenti avrebbe modo di fare calcio nella sua terra. Il discorso sarebbe già ben avviato e si avvarrebbe della benedizione dell’Associazione per la Storia con il comodato d’uso del logo dell’Unione Sportiva. Il figlio Fabrizio sarebbe il presidente.

Sullo sfondo lo scenario ad oggi complicato della C (che ha comunque sette posti vacanti: quattro non iscritte e tre ripescate) al quale il Bari sta già lavorando da tempo. Piazze storiche come quelle barese e avellinese metterebbero in campo il blasone, il bacino d’utenza e l’appoggio istituzionale locale assicurato nel tardo pomeriggio dal primo cittadino Ciampi, eletto da poco ma già attivo per assicurare un nuovo inizio al calcio avellinese. Non resta che leccarsi le profonde ferite, ma i tempi della ripartenza sono stretti. Bisogna fare in fretta per dimenticare (se possibile) quanto prima questo maledetto 7 agosto.