Avellino – De Mita: ‘Non abbandoniamo Chieffo’

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Giuseppe De Mita conferma l’indiscrezione circolata negli ambienti dei beninformati: il presidente Iacp Vanni Chieffo ad un passo dalla designazione in un altro prestigioso ente. Si tratterebbe dell’Asa, (come ampiamente riportato nell’articolo: ‘Chieffo dall’Iacp all’Asa?’). Va premiato il suo impegno, suona così l’eventuale ‘riconoscimento’. Al capogruppo dell’ente di Palazzo Caracciolo le riflessioni sul riassetto di un organismo locale, l’Istituto Autonomo di Case Popolari, che al di là di dichiarazioni che lasciano il tempo che trovano, sembra abbia trovato l’intesa di tutto il centrosinistra. A Giuseppe De Mita risposte per sottolineare il concetto.

Il centrosinistra riparte dal rinnovo di un organismo prestigioso, quale l’Iacp. Nella scorsa seduta consiliare la Margherita e l’Udeur hanno sostenuto la candidatura di Giovanni Romano. Quale è la ragione?

“C’è un accordo di centrosinistra complessivo che ha coinvolto tutti i partiti del quale la De Simone è garante. Questo accordo prevedeva, tra le altre cose, che nella terna dei nomi, uno fosse indicato dalla Margherita e uno dallo Sdi. Si è trattato di una questione congiunturale per evitare che Romano avesse 13 voti a fronte dei dieci di Riccio. Ma è stata un’intesa di centrosinistra. Dopodiché la Margherita, avendo una prerogativa di indicazione, ha ritenuto di individuare Giovanni Romano, un po’ per accontentare una richiesta, considerato che nelle scorse amministrative ha avuto un consenso di 4mila voti, un po’ per il ruolo svolto alla Provincia. Non c’è null’altro. Ci siamo preoccupati anche di fare in modo che l’indicazione non suonasse come una bocciatura. Dal momento che il presidente Chieffo ha operato più che bene non solo nell’interesse della Margherita ma di tutto il centrosinistra. Il giudizio fa conseguire un suo impegno in altri enti di prestigio”. Un modo per dire: non abbandoniamo Chieffo.
Precisata la questione, la parola ancora a De Mita junior sulle Primarie.

Primarie: un risultato importante per il centrosinistra. Qual è il dato che si può trarre?

“E’ un segnale che va colto indubbiamente. Eviterei di fare letture frettolose e semplificate. Ci sono sicuramente novità che vanno capite e non declamate. C’è una componente che vede la partecipazione come reazione, c’è un’altra che fa riferimento ad una spinta unitaria del centrosinistra, una legata a Prodi, un’altra alla capacità di organizzazione dei partiti. Eviterei per questo letture strumentali”.

A livello nazionale Rutelli ha espresso la sua opinione in merito all’asse Ds – Margherita. Come mai a livello nazionale appare più semplice centrare l’obiettivo, rispetto ad una situazione locale che vede continui tira e molla tra le due maggiori forze?

“Se dovessimo considerare l’alleanza di centrosinistra sul piano dei Ds locali, ne dovremmo trarre conseguenze estreme. E’ un elemento che credo vada colto. Ci sforziamo di dialogare”.

Da attento conoscitore della realtà avellinese e non solo, cosa impedisce il rafforzamento dell’intesa, anche guardando all’ultimo strappo ‘agostano’?

“Non lo so. Si potrebbe provare a dare lettura: difficoltà di confrontarsi con il nuovo, il desiderio di giocare tempi supplementari quando la partita è finita… Su di noi non si può dire che gravitino responsabilità”. Insomma un De Mita che dice la sua, senza mezzi termini: la Margherita ha fatto la sua parte, ora tocca ai Ds. (di Teresa Lombardo)

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