Foti: “Dimenticatemi, non parlerò mai più di politica”

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“Dimenticatemi, non parlerò mai più di politica”.

Presente stamane a Palazzo Caracciolo, nell’ambito di un convegno organizzato dalla Cisl irpina, il sindaco di Avellino Paolo Foti ha preferito glissare rispetto alle domande dei cronisti che hanno affollato in massa il salone congressi della Provincia.

Postumi, con tutta evidenza, dei conflitti interni e delle controversie legate alle ipotesi dimissioni che lo hanno afflitto negli ultimi giorni.

Evidentemente ancora poco sereno, Foti – lasciando anzitempo il convegno per recarsi in Comune – ha preferito sottrarsi alle tante domande che i media avevano in serbo per il primo cittadino, da quanto accaduto negli ultimi giorni fino al doppio vertice di via Tagliamento, con il chiarimento con la maggioranza prima e la nomina del nuovo capogruppo dem a Palazzo di Città.

“Dimenticatemi”, dice Foti, “… non parlerò mai più di politica”.

Precedentemente, nel corso nel convegno organizzato dalla Cisl, il sindaco di Avellino, non ha lesinato stoccate ai dirigenti del Comune:

“Sindaci e assessori non hanno più gli strumenti per dare le risposte, gli eletti del popolo hanno poteri di indirizzo e di controllo. La gestione dei processi è in capo ai dirigenti, noi non possiamo fare molto”.

E sull’Area Vasta:

“L’Area Vasta è il fiore all’occhiello dell’amministrazione comunale e questo ci viene riconosciuto anche nelle altre province dal Governatore De Luca. Il nostro obiettivo è non perdere i fondi 2014-2020 anche se siamo già in ritardo di due anni. Corriamo il rischio di perdere miliardi di euro, un vero crimine per la comunità. Se non ci confrontiamo con il sistema imprenditoriale non andiamo da nessuna parte. C’è troppa burocrazia, bisogna fare moral suasion con i dirigenti. Solo il pubblico non ce la fa a creare e sostenere l’economia, dobbiamo confrontarci con gli imprenditori. La città si è spopolata di 4000 unità negli ultimi 4 anni, fino ad oggi si è mantenuta su pensioni e impiego pubblico. Bisogna avere l’umiltà di non essere i possessori della verità per realizzare l’interesse pubblico”.

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