Avellino – Anche l’Irpinia a rischio ‘veleni’: è quanto si evince da un recente studio (pubblicato sulla rivista “Epidemiologia e Prevenzione”) condotto sulle province campane ad alto rischio nelle percentuali di tasso di mortalità per cause neoplastiche legate a condizioni ambientali poco favorevoli e, in particolare, dei tumori polmonari, soprattutto fra le donne. Nell’indagine sulla mortalità per malformazioni, tumori in età pediatrica e cause perinatali, negli 85 comuni delle province di Napoli, Salerno e Caserta con almeno una discarica si sono osservati superamenti significativi della mortalità attesa. In particolare il tasso di queste aree vede gli eccessi più allarmanti a Caserta (per gli uomini) del 19 per cento e per le donne del 23; a Napoli, per gli uomini del 43 per cento, per le donne del 23 (dati pubblicati nel 2005 in uno studio effettuato in collaborazione con la regione Campania-Trattamento dei rifiuti in Campania: Impatto sulla Salute Umana). Ma la preoccupazione non salva le altre province campane, tra cui l’Irpinia. Di qui l’iniziativa promossa dalla Coldiretti Avellino: “Una raccolta di firme – spiega il direttore Giuseppe Licursi –, per salvaguardare il territorio a maggior ragione ora che siamo alle porte dell’approvazione delle strategie di sviluppo economico regionale 2007/2013”. “Le condizioni ambientali sono infatti indispensabili – continua Licursi – per determinare gli standard non solo della qualità della vita, ma anche dell’economia e in particolare dell’agricoltura”. L’iniziativa è promossa da 15 associazioni operanti a difesa dell’ambiente e dei diritti del cittadino, volta a tutelare il patrimonio ambientale della Regione Campania e della provincia di Avellino.
Alla conferenza stampa di presentazione c’erano il direttore della Coldiretti di Avellino, Licursi, il rappresentante Adoc Avellino, Attilio Mediatore e il presidente del movimento difesa del cittadino, Generoso Testa. L’iniziativa proseguirà fino al 14 febbraio e per l’occasione saranno allestiti gazebo in varie piazze della regione. Chi intende partecipare può rivolgersi alla segreteria dell’Osservatorio, per reperire uno o più volantini (si ricorda che su ogni volantino potranno essere raccolte circa 100 firme) e per essere parte attiva della mobilitazione. Con il “Manifesto per il territorio che Vogliamo” l’Osservatorio ha indicato una serie di indirizzi strategici individuando una molteplicità di interventi per un razionale governo del territorio. Quello che si chiede è di bonificare, monitorare e mettere in sicurezza i territori degradati garantendo il ripristino della legalità.
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