Dissesto Avellino, Ciampi incalza: “Mera strumentalizzazione politica. Continuo a fare il sindaco”

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“Voglio concentrarmi sul presente. Ieri, anche con molteplici difficoltà, il Consiglio Comunale, non il sindaco, ha messo a segno un risultato importante: abbiamo approvato, finalmente, un rendiconto relativo al periodo 31 dicembre 2017 – 3 novembre 2018. L’approvazione (che doveva essere concretizzato lo scorso aprile) è arrivata in netto ritardo ma non imputabile a noi”.

Nella giornata di commemorazione del 4 novembre, il sindaco Vincenzo Ciampi, non ha potuto dribblare le domande dei giornalisti legati al futuro di Palazzo di Città e a tutti gli ostacoli che da mesi mettono a dura prova l’amministrazione comunale.

“Quando si approva un bilancio – ha precisato Ciampi – lo si fa per il bene della città. Non ci sono né prime donne né meriti ma deve emergere solo il senso di responsabilità di ogni singolo consigliere comunale. Apprezzo, quindi, coloro che hanno contribuito all’approvazione così come ringrazio i consiglieri del Movimento 5 Stelle che hanno votato un bilancio consuntivo relativo ad un esercizio che non ci appartiene”.

Il sindaco precisa ancora una volta che non si può assolutamente parlare di accordi politici ma “ripeto, non avendo una maggioranza precostituita è chiaro che qualsiasi provvedimento se passa, passa grazie al consenso ed al contributo di tutti i consiglieri”.

Per quanto riguarda la sfiducia al sindaco e alle conseguenze che potrebbero ricadere sulla città di Avellino, Ciampi risponde: “La sfiducia è un diritto dell’opposizione. Viviamo una situazione particolare perché l’opposizione è maggioranza quindi hanno i numeri per attuarla se vogliono. Sarebbe, però, opportuno chiedere loro quanto farebbe male questa sfiducia all’intera città. Per quanto mi riguarda – conclude – farò il sindaco fino all’ultimo giorno che mi sarà concesso. Voglio lavorare per il bene della città e non ho altri obiettivi”.

Poi lancia una stoccata: “Sul dissesto, sinceramente, è stata alimentata una vera e propria strumentalizzazione politica. Dire che ‘l’errore’ l’ho creato ad arte per farmi bocciare il consuntivo dal Prefetto per poi andare a casa, è stata una strumentalizzazione ed una strategia di pessimo gusto su un atto che non ho scritto io”.