Avellino – Torna al teatro Carlo Gesualdo di Avellino il popolare musical di Sal Da Vinci “C’era una volta…Scugnizzi”. Quattro gli appuntamenti in calendario. Si parte venerdì 24 novembre alle ore 21. Due gli spettacoli programmati per la giornata di sabato 25 (ore 17 e ore 21). Si chiude domenica 26 alle ore 18,30.
NOTE
Oltre 350 repliche e circa 400.000 spettatori. Spettacolo dei record, amato dalla critica e da un pubblico di ogni età. Successo esplosivo da Agrigento a Trieste.
E’ la storia di due giovanissimi ospiti dell’istituto di correzione di Nisida (Saverio De Lucia e Raffaele Capasso, detto “‘o russo”) che si incontrano dopo vent’anni. Uno fa il prete “di strada” e si dedica al volontariato ed in particolare al recupero dei ragazzi del quartiere, l´altro è un camorrista e quei ragazzi li usa come corrieri per i suoi traffici. Tra i due nasce uno scontro che si acuisce sempre di più, fino al punto che “‘o russo”, accecato dall’ira e incapace di affermare se stesso se non attraverso la violenza, arriverà ad uccidere Saverio. Ma questa sarà la sua sconfitta. L’uccisione di Saverio darà a tutto il gruppo dei ragazzi la forza di ribellarsi alla camorra e di lanciare contro di essa un grido lacerante e liberatorio che diventa il grido di protesta di tutta la città: “‘O russo è ‘n òmm’ ‘e merda”. E’ una storia popolare che si sviluppa tra riferimenti alla realtà e vera poesia, ambientata a Napoli, ma riconducibile ad una realtà in cui si possono rispecchiare i ragazzi di qualunque città del mondo.
Interpreti:
Sal Da Vinci (Don Saverio, prete di strada), Pietro Pignatelli (“‘o russo”, malavitoso senza scrupoli), Gennaro Piccirillo (il commissario), Giorgio Romanelli e Lucio Bastolla (l’Onorevole e il Direttore del riformatorio), e poi, in ordine alfabetico, gli Scugnizzi: Gaia Bassi, Alessandra Bufacchi, Floriana Cangiano, Simone Capriglione, Carlo Caracciolo (Carmine), Valeria Cenatiempo, Riccardo Ciccarelli, Andrea De Santis, Anthony Donadio (la mascotte, un formidabile acrobata) Salvatore Esposito, Angela Giarritiello, Antonio Guido, Michele Maione, Daniele Mango, Claudia Paganelli (Rosa), Lavinia Pagano, Antonio Rocco, Michel Sandon, Veronica Simioli, Serena Tesorio.
Come nasce l’idea:
“Era il 1987 quando Nanni Loy ed Elvio Porta mi chiesero di scrivere la colonna sonora del film SCUGNIZZI. Si trattava di un film musicale ambientato nel carcere minorile di Nisida; interpreti quei ragazzi a rischio cui la realtà della strada offre ben poche alternative: la malavita o il niente. Era già da tempo che mi appassionavo a problemi e tematiche di questo genere e quindi la proposta mi trovò in piena sintonia. Mi misi a lavorare con grande entusiasmo e ne nacquero alcune delle canzoni cui sono rimasto più legato nel tempo: “Carcere ‘e mare”, “Perzóne perzóne”, “Scétate scé…”, “Parlanno parlanno”, “Zòccole” ecc. Cominciai a sognare un grande musical interpretato da ragazzi, un’opera che esprimesse una napoletanità moderna, non folkloristica, fatta di impegno e di lavoro, lontana dagli stereotipi e dai luoghi comuni. La Compagnia è quasi tutta rinnovata. I primi scugnizzi sono ormai cresciuti e molti hanno intrapreso stabilmente la carriera dell’attore. Ora tocca ai nuovi, tutti di grande talento, tutti appassionati e con una gran voglia di imparare e di esserci. E ogni sera un pubblico in piedi, travolto dalla loro energia e dalla loro vitalità, li acclama. Un miracolo vissuto con giovanile entusiasmo ma anche con un gran senso della misura. In fondo questa è la mission di Scugnizzi: indicare una possibile strada, un possibile mestiere ai ragazzi che hanno particolare attitudine e passione per la musica e per il teatro, offrendo loro non un’ illusione di tipo reality televisivo ma un lavoro vero e proprio anche retribuito. Scugnizzi come una palestra, un laboratorio, un cantiere. Tra noi della compagnia spesso ci diciamo che Scugnizzi è un modo di pensare, un modo diverso di essere napoletani, un momento di riscatto e un desiderio di futuro. E’ singolare che tutti e due gli ex interpreti bambini del ruolo di “Ciccillo”, oggi cresciuti, siano rientrati in compagnia con ruoli più adulti”.