Stamane si sono celebrate le esequie di Antonio De Fazio, il vigile del fuoco di Avellino deceduto ieri in seguito ad un malore improvviso.
La bara del gigante buono, come tutti lo chiamavano, è partita dalla sua abitazione di Torelli di Mercogliano per proseguire a bordo di una autoscala a sirene spiegate sulla variante di Avellino fino alla caserma dei caschi rossi per raggiungere successivamente la Chiesa del Rosario in corso Vittorio Emanuele.
In chiesa, sulla bara, una foto di Antonio De Fazio e il suo casco rosso.
Centinaia di persone, tra colleghi e conoscenti, tra i vari anche il sindaco di Mercogliano Massimiliano Carullo, hanno presenziato alla messa.
“Era un pompiere nato – ricordano i colleghi – Suo padre era caporeparto in pensione e Antonio da piccolo veniva spesso con suo padre a stare con noi. Era un buono di natura, non riusciva a fare del male a nessuno”.
Così lo ricorda anche il comandante dei Vigili del Fuoco di Avellino, Alessio Barbarulo: “De Fazio era un caposquadra esemplare, professionale, era un ragazzo di grande valore morale, sempre presente e disponibile, pronto a dare aiuto in servizio con spirito di abnegazione”.
L’amico Paolo Rusolo lo ricorda così: “Il non vederti più arrivare al negozio con lo scooter ed iniziare già a ridere prima di entrare dentro mi distrugge… Il non vederti seduto, come dici tu, ‘al posto del capo’, a ridere navigando in internet mi rattristerà ogni giorno… So che non inizierò più la giornata con il sorriso sulle labbra. Per me non sei morto sei solo andato in missione lassù in paradiso e so che tornerai perché io sarò fuori, sulla panchina, come ogni giorno ad aspettarti per il caffè. Ti voglio bene Grisù”.