Avellino-Cecchini: il nulla osta della Regione al progetto di Spagnuolo

Un Ente pubblico che presenta un’offerta vantaggiosa. Un modo per gestire il ramo problematico dei trasporti dei rifiuti. Un metodo per sottrarre dal campo illecito un settore a rischio. Insomma, se non è bastato tutto questo a convincere il Commissariato, il resto sarebbe davvero un paradosso. Ma per fortuna non è andata così. La Regione è rimasta compiaciuta di fronte al progetto presentato dal presidente del Cosmari Avellino 1, Raffaele Spagnuolo, in merito all’assorbimento, nell’organico dell’Ente, dei 32 lavoratori impiegati fino al 31 agosto presso la ex Cecchini e addetti al servizio trasporti. Il programma è stato sottoposto, questo pomeriggio, al vaglio del sub commissario in un summit di circa 3 ore. Un nulla osta lungamente atteso ma il cui esito è ancora in fase di stabilizzazione. Le sorti dei lavoratori, infatti, sono legate anche a fattori economici che vanno vagliati in maniera attenta. Nel corso della serata, dunque, avrà luogo un altro incontro tra i responsabili di misura. Un appuntamento necessario a studiare la posizione economica dell’Ente che ha deciso di assumere una responsabilità che senza dubbio rende onore ma che non può non fare i conti con un Bilancio che deve sempre e comunque quadrare. Nel corso della serata, infatti, gli addetti ai lavori valuteranno l’esistenza, nell’ambito del Por, di misure che rendano possibile il passaggio. Per recuperare il piano economico, inoltre, si dovrà rivedere il contratto che intercorre tra la Fibe ed il Commissariato. Ma le premesse appaiono indubbiamente positive anche se, come ama sostenere Spagnuolo, in questi casi è sempre meglio andarci con i piedi di piombo. “Il sub commissario ha vagliato il nostro progetto e ci ha dato il nulla osta. Ma prima di lanciare l’allarme, in senso positivo, preferisco attendere l’esito dell’incontro di questa sera. Per quanto, infatti, la strada sembri oramai spianata, non va sottovalutato l’aspetto economico che, mai come in questo caso, è determinante”. (di Manuela Di Pietro)