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Avellino, è subito Capuano show: “Lupi, apriamo un ciclo insieme”

Il nuovo allenatore dell’Avellino Ezio Capuano si è presentato così in conferenza stampa: “Ho visto la squadra a Pagani e mi è piaciuta nel primo tempo. Quando non arrivano i risultati subentra un fattore mentale. Ho trovato una buona squadra e pertanto faccio i miei complimenti ad Ignoffo. Il gruppo è stato sin da subito predisposto al lavoro e a seguire le mie indicazioni. Sicuramente la squadra è in difficoltà, deve ritrovare autostima ma il parco giocatori è adeguato a ciò che si vuole ottenere”.

“Ho sempre voluto Avellino – ha aggiunto – è dal ’96 che aspetto questo giorno. Se non fossi stato convinto che la squadra non sarebbe stata all’altezza dell’obiettivo non avrei accettato. Sono fiero, mi sento un allenatore importante perché ho raggiunto un obiettivo che inseguivo da tempo. Ritengo di avere l’esperienza per poter intervenire. Devo dare certezze. Il tiki taka? Lo lasciamo al Bari, gli concederemo 20-30 metri e poi andremo a lavorare sulle uscite. La lavagna è determinate perché lavoriamo molto al video su situazioni che poi trasferiamo sul campo”.

“Devo conquistare i tifosi perché è il dovere di ogni allenatore a prescindere – ha precisato Capuano – non perché abbiamo fatto qualcosa di male. Conquisterò la piazza con lavoro, sudore e risultati. Non ho mai offeso Avellino e i suoi tifosi dopo la partita con la Juve Stabia”.

“Questa squadra è costruita per il 3-5-2, mi sembra inopportuno modificare il modulo – ha spiegato – il minutaggio under è determinante ma fare risultato lo è ancora di più in questa fase. Ho allenatore De Marco a Casertana, gli altri calciatori non li avevo mai avuti. Devo poter contare sulla disponibilità del gruppo. Tutti sono utili, in Serie C nessuno è indispensabile. Se devo fare nomi, credo che Micovschi possa arrivare a livelli importanti come accaduto con Maistro che ho lanciato e ora gioca con l’Under 21. Alfageme? Diventerà un calciatore importante con me. Un bravo allenatore deve saper motivare i suoi giocatori”.

“La mia carriera l’ho distrutta anche io – ha ammesso il neo tecnico biancoverde – in questo mondo non bisogna dire mai ciò che si pensa ma io credo nella libertà di pensiero. Se dieci anni fa fossi stato quello di oggi probabilmente avrei avuto una carriera diversa. I risultati che ho ottenuto negli ultimi sei anni anni in piazze diverse e importanti li hanno raggiunti in pochi. Sono convinto che l’Avellino possa rappresentare il salto definitivo per la mia carriera. Il mio sogno è conquistare la B con questa squadra e rimanerci. Vorrei aprire un ciclo qui, sono stanco di girare”.

 

 

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