Avellino ‘capitale della scienza’… la sfida della Provincia

Palazzo Caracciolo – Avellino capitale culturale della provincia. È l’obiettivo che l’amministrazione di Palazzo Caracciolo intende perseguire attraverso l’apertura del Museo della Scienza. Una cittadella del sapere scientifico destinata a seminare ‘fama’ in un campo che ci vede ultimi in Italia. Oggi presso la Sala Grasso dell’Ente Provincia la presidente Alberta De Simone, l’assessore Eugenio Salvatore e il direttore del bimestrale ‘La Provincia irpina’, Antonio Porcelli, insieme ai ‘pionieri’ del progetto (Giovanni Acocella, Gaetano Abate, Antonio Iannuzzi, Antonio Feoli, Vincenzo De Feo, Sabino Aquino, Pietro Cerreta, Canio Toglia, Immacolata Tina Diana Testa) hanno presentato il numero monografico della rivista che anticipa l’inaugurazione del Museo attualmente allestito a Caserma Litto, in attesa di approdare presso i locali del Carcere Borbonico. “In sintonia con gli impegni programmatici relativi alle capacità e alle modalità dello sviluppo locale di fare sistema – spiega la Presidente – l’idea di un Museo della Scienza centra il progetto teso a rafforzare il sapere e la conoscenza della storia dell’uomo. L’obiettivo non è semplicemente quello di aprire un museo, ma di realizzare un luogo di vita all’interno del quale ricostruire da un lato la storia delle discipline tecniche attraverso le intelligenze irpine applicate al campo della matematica, della fisica e della medicina, dall’altro valorizzare pezzi unici datati tra il 1850 e il 1950, antichi strumenti rispolverati dagli scantinati degli Istituti irpini, oggetti riportati alla luce da un minuzioso lavoro di cesellamento a firma della redazione scientifica”. La struttura ospiterà due sezioni: una di esposizione, l’altra laboratoriale. Insomma un museo interattivo destinato ad educare. Un progetto che permette all’ente Provincia di compiere un salto di qualità grazie anche al lungo lavoro intrapreso dalle amministrazioni precedenti (Repole, Anzalone, Maselli) e all’impegno appassionato di professori e studiosi irpini. Palazzo Caracciolo, dunque, si ‘rinnova’ mettendo in campo ‘le sue migliori energie’. (di Marianna Morante)