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Avellino – Campobasso, il monito di Braglia: “I campionati si vincono con unità e qui non la vedo”

Mario D’Argenio – Siamo alla vigilia dell’esordio in campionato per l’Avellino che scenderà in campo domenica alle 20,30 per affrontare il Campobasso davanti al proprio pubblico. Come di consueto a presentare la partita e questo inizio di stagione è stato mister Piero Braglia che stamattina incontrato giornalisti alla sala stampa del Partenio Lombardi.

“Dobbiamo affrontare la gara nel modo giusto – ha commentato il mister biancoverde – in particolare le più pericolose sono le prime quattro o cinque gare perché dobbiamo ancora assestarci e se non corri più degli altri e non hai l’atteggiamento giusto rischi contro chiunque. Contro il Campobasso abbiamo già sofferto in amichevole dove ci hanno messo in difficoltà anche perché forse l’errore che stiamo facendo è che dopo il campionato dello scorso anno pensiamo che qualcosa in più ci sia dovuto e non funziona così perché la superiorità si dimostra sempre sul campo. Bisogna prepararsi bene e lavorare e vedere a che punto siamo”

Braglia poi chiarisce la questione mercato bacchettando anche l’ambiente per le continue polemiche: “Non voglio un attaccante centrale e neanche un trequartista. Voglio giocatori che all’occorrenza possano sostituire  Micovsky e Kanoute. I giochi sono fatti e ora dobbiamo solo parlare sul campo e la squadra è attrezzata per fare un campionato importante ma se siamo presuntuosi – continua il mister – faremo un campionato mediocre, se pensiamo di essere bravi o ci facciamo mettere in testa troppi problemi diventa dura. I campionati si vincono con l’unione dell’ambiente che in questo momento qua non c’è. Si vince remando tutti dalla stessa parte e invece qua basta leggere due cose e qualcosa non torna. Leggo di una squadra del nostro girone che ha fatto una campagna acquisti importante, come l’Avellino, e parlano continuamente dell’entusiasmo qui invece sono tutti arrabbiati. Se perdiamo la determinazione che avevamo l’anno scorso faremo fatica. Se perdiamo la compattezza dello spogliatoio non andiamo da nessuna parte. I segnali non mi piacciono. Vedo troppa gente chiacchierare. Vedo una squadra che parla, poco unita, fino ad ora ok, ma adesso inizia il campionato e bisogna pedalare più dell’anno scorso per fare qualcosa di importante.

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