Avellino, scintilla D’Agostino: così la piazza torna a sognare

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di Claudio De Vito. Anomalo ed inusuale, ma il calcio dei tempi del Covid offre comunque la possibilità di sognare al tifoso dell’Avellino che l’amaro dalla bocca per le vicissitudini degli ultimi anni non se l’era mai tolto. Non si può andare allo stadio, ma si pensa in grande. E’ il paradosso che per certi versi angoscia il sostenitore abituato a vivere la propria passione sugli spalti, ma che per altri piace perché il nuovo ciclo societario convince nelle intenzioni e soprattutto nei fatti.

Così, dopo una certosina quanto estenuante opera di risanamento dei conti e di extra budget causa virus, Angelo D’Agostino è riuscito finalmente ad avviare la gestione ordinaria legata prevalentemente all’allestimento dei piani tecnici. Niente spese folli, che mai come in questo periodo rappresenterebbero un suicidio, bensì innesti di categoria sfruttando anche occasioni che il mercato sa offrire cammin facendo.

Vedi Riccardo Maniero, contrattualizzato con un sostanzioso ingaggio spalmato su tre anni (quasi una rarità in Serie C), Emanuele Santaniello, liberatosi dal Picerno caduto in disgrazia, Salvatore Aloi, ingaggiato a costo zero dal Trapani alle prese con parametri finanziari sfalsati e Alberto De Francesco di cui la Reggina aveva necessità di liberarsi a tutti i costi, anche a zero. Tutti nomi di prim’ordine per la categoria, capaci di allontanare lo scetticismo delle scorse settimane e probabilmente di far ricredere proprio Piero Braglia che qualche segnale di insofferenza lo aveva lanciato al pronti via.

Insomma l’Avellino viaggia spedito verso le prime amichevoli (sabato l’Atletico Terme Fiuggi e domenica la Cavese) e a seguire i primi impegni ufficiali (il Renate in coppa mercoledì prossimo e la Turris all’esordio in campionato quattro giorno dopo). Un treno in corsa che il caso Parisi non rallenterà perché l’intenzione del club è quella di porre fine quanto prima ad un braccio di ferro che rischia di trasformarsi in antipatica telenovela. Così, anche grazie all’offerta giusta da parte dell’Empoli, a breve il talento classe 2000 volerà alla volta della Toscana con la concreta proiezione di un confronto da ex il 30 settembre in caso di qualificazione al secondo turno di Coppa Italia da parte dei biancoverdi.

Una volta archiviato il tira e molla con il suo agente Mario Giuffredi, l’Avellino completerà l’organico con un esterno mancino, un difensore centrale, un altro centrocampista ed un attaccante che Salvatore Di Somma ha fatto sapere sarà Under. L’arrivo di De Francesco preclude il ritorno di Alessandro Di Paolantonio, come quello di Santaniello ha definitivamente fatto tramontare un altro ritorno, quello di Luigi Castaldo.

Ad oggi, l’Avellino scenderebbe così in campo (3-5-2): Forte (Pane); Dossena (Rocchi), Miceli, Laezza (Nikolic); Ciancio (Rizzo), Silvestri (Bruzzo), De Francesco, Aloi (D’Angelo), Burgio; Maniero (Bernardotto), Santaniello (Kerbache).

Il tutto aspettando i tifosi, i grandi assenti giustificati da marzo e si spera ancora per poco, ma che nell’attesa potranno far sentire la propria vicinanza al club aderendo alla campagna di fidelizzazione varata dall’amministratore unico Giovanni D’Agostino. La loro partecipazione avrebbe senza dubbio impreziosito l’evento di ieri sera al Partenio-Lombardi, già un lusso di per sé per organizzazione e promozione di un brand che le nuove divise dovranno portare su tutti i campi. E’ l’immagine restaurata di una società pronta a regalare successi e progetti, in primis quello relativo al nuovo stadio che sottotraccia anima i diretti interessati e giorno dopo giorno raccoglie sempre maggiori consensi presso chi lo realizzerà.